TURISMO
Portopalo, vendute la tonnara e l’isola di Capo Passero: torna alla ribalta il progetto del resort di lusso più a Sud di Tunisi
La società Lio Hospitality Venture per 10 milioni di euro compra un angolo di paradiso in Sicilia dagli eredi del barone don Pietro Bruno di Belmonte: l'obiettivo è costruire una struttura ricettiva. Prime proteste
Ci risiamo. Torna alla ribalta il progetto di un resort di lusso da costruire sui resti della Tonnara di Portopalo – una delle più antiche del mondo – e sull’isola di Capo Passero, estremo sud della Sicilia orientale, più a sud di Tunisi, l’ultimo paese dell’Unione europea, sospeso tra Europa e Africa. L’isola di Capo Passero e la mitica tonnara a strapiombo su una delle baie più belle del Sud-Est sarebbero state vendute dagli eredi del barone don Pietro Bruno di Belmonte alla Lhove Srl, Lio Hospitality Venture 1 Srl, società con sede a Milano, che fa capo alla Lio Capital, piattaforma tecnologica di investimenti immobiliari.
La Lhove Srl si occupa di acquisto, costruzione, permuta, ristrutturazione, vendita, affitto e gestione di immobili residenziali e non residenziali, ivi inclusa la gestione di strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. La società ha inoltre interessi nella vendita, permuta e noleggio di unità da diporto di proprietà o di terzi, in italia ed all’estero, ed in generale lo svolgimento delle attività marittime come disciplinate dal codice della navigazione connesse al diporto e precisamente il rimessaggio, la manutenzione e l’assistenza tecnica di imbarcazioni da diporto, a vela ed a motore.
Insomma una società che opera nel campo del turismo e del turismo nautico che ha deciso di portare in questo angolo remoto della Sicilia la visione di investitori che guardano con interesse al mondo dell’hospitality. Non a caso avrebbe recentemente curato l’acquisto di due alberghi a Forte dei Marmi e di una struttura ricettiva a Cortina d’Ampezzo, con l’obiettivo di rispondere alla forte domanda che arriva dai turisti stranieri soprattutto nel settore lusso.
Ed è proprio la costruzione di un resort extralusso il progetto della Lhove Srl che avrebbe già firmato un contratto preliminare di acquisto con gli eredi del barone Bruno di Belmonte per una cifra che si aggira sui 10 milioni di euro. La società avrebbe già versato una caparra di un milione di euro per l’acquisizione della vecchia tonnara con il piccolo borgo e la chiesetta e dell’isola di Capo Passero. Dal contratto è rimasta esclusa la vecchia fortezza borbonica del 1600 che è di proprietà della Regione e che negli ultimi anni è stato il set di un fortunato spettacolo teatrale “Colapesce, la leggenda sull’isola” che va sold out da diverse stagioni.
Simbolo
L’isola di Capo Passero rappresenta il simbolo indiscusso di Portopalo, con circa 1300 metri di lunghezza e 500 di larghezza. Qui esistono i ruderi di alcuni edifici un tempo adibiti al rimessaggio delle imbarcazioni usate per la mattanza, edifici che stanno cadendo a pezzi e che da anni purtroppo sono solo ricettacolo di rifiuti, deturpando un luogo unico, di una pace infinita dove ti sembra di sentire le sirene.
Alcuni anni fa venne presentato un progetto per la realizzazione di un resort di lusso nella tonnara. Progetto che venne impugnato da Legambiente e dalla Regione Siciliana. In quel caso l’indiscrezione riguardava un gruppo di Mantova che avrebbe voluto realizzare un lussuoso resort da 128 camere, con 18 suite deluxe e comfort di ogni tipo. L’investimento, in quel caso, sarebbe stato di circa 30 milioni di euro, di cui una decina sempre per l’acquisto dell’isola e della tonnara.
Dalla Soprintendenza mettono in evidenza un aspetto fondamentale: il parere rilasciato per quel progetto non è più valido, essendo trascorsi cinque anni. Occorrerà presentarne uno nuovo che dovrà essere conforme ai vincoli imposti dal decreto del ‘99, mantenendo tutte le strutture della tonnara.
Le proteste
Ma anche questo progetto probabilmente dovrà fare i conti con quelli del “no”. Ad alzare la voce oggi il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. «Per lo scrittore Mario Soldati, era uno dei “luoghi più belli del mondo”. L’isolotto di Capo Passero, situato all’estremità sud-orientale della Sicilia, nel comune di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, rappresenta un vero paradiso naturale – ha detto Bonelli – . Con il suo forte storico, costruito tra il 1599 e il 1607 e restaurato circa dieci anni fa per diventare un Ecomuseo, il luogo è di proprietà del Demanio. Si tratta di un’area incontaminata di circa 630.000 metri quadrati, che finora è rimasta protetta. L’obiettivo dell’acquirente è realizzare un resort di lusso, trasformando non solo la storica tonnara del XVII secolo, ma anche l’intera isola di Capo Passero. Tuttavia, l’area era destinata a diventare riserva naturale, e nuove costruzioni non sarebbero consentite, poiché il piano paesaggistico prevede l’inedificabilità assoluta. Purtroppo, l’inerzia della Regione Sicilia negli ultimi anni non ha permesso di completare l’istituzione della riserva naturale. Per questo motivo, chiedo al Ministro Pichetto Fratin e al Ministro Giuli di intervenire per tutelare un’area di grande valore ambientale e culturale, che rischia di essere compromessa dalla costruzione di un resort a 5 stelle. Nel frattempo, mi accingo a presentare una legge per istituire un’area marina protetta. Non resteremo a guardare mentre il nostro patrimonio ambientale e culturale viene aggredito da quelle che, per noi, sono speculazioni».
A Portopalo si parla da alcuni mesi del progetto della Lio Hospitality Venture. «Ben venga l’acquisto dell’Isola di Capo Passero – aveva affermato a settembre scorso la sindaca di Portopalo, Rachele Rocca – purché il sito venga tutelato con tutto quello che contiene».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA