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Ponte sullo Stretto, verso l’approvazione per parti separate. Botta e risposta tra il Wwf e l’ad Ciucci

A tutti i deputati è stata inviata una relazione tecnica del professore Antonio Risitano

Di Redazione |

Con una nota inviata a tutti i deputati, il Wwf Italia ribadisce la contrarietà alla proposta del Governo, inserita nel Decreto legge Infrastrutture, attualmente in fase di conversione in legge alla Camera, di procedere all’approvazione del Ponte sullo Stretto per parti separate consentendo così subito l’apertura dei cantieri.

In particolare, il Wwf ha inviato copia di una relazione tecnica del professore Antonino Risitano con cui si documenta come nello stesso progetto esecutivo del Ponte sia esplicitamente espressa la raccomandazione di procedere preliminarmente con una serie «test di fatica» soprattutto sulla tenuta dei cavi e degli appoggi nella fase di progettazione esecutiva.

Nella sua relazione, Risitano documenta anche come al momento questi test siano impossibili per la mancanza di macchinari idonei dato il dimensionamento delle parti che devono essere testate.

Secondo l’associazione ambientalista la posizione tecnica di Risitano non può essere ignorata visto che si vuole procedere ad approvare l’opera per parti separate cantierabili, poiché questa procedura deve necessariamente basarsi sulla certezza della fattibilità di tutte le parti: non ha alcun senso approvare stralci esecutivi di un ponte a cui non possono seguire stralci altrettanto esecutivi.

Il Wwf chiede dunque ai Parlamentari di agire con coerenza e dare concretezza a quanto indicato dal progetto che si vorrebbe realizzare e quindi di non autorizzare l’apertura di cantieri senza un progetto esecutivo che dimostri l’effettiva fattibilità dell’opera con i test strutturali che lo stesso progettista indica.

In assenza di questa verifica preventiva di fattibilità, il rischio di cantieri aperti sine die è altissimo con conseguente peggioramento della vivibilità complessiva dei contesti territoriali interessati, dice il Wwf.

La replica dell’ad Ciucci

«La Progettazione esecutiva del ponte sullo Stretto di Messina sviluppata per fasi costruttive è in linea con le best practice internazionali e, al contrario dei timori espressi dal Wwf, ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi. Il ponte è un insieme di opere: le opere anticipate, le opere di accompagnamento ambientale, i raccordi a terra, oltre 40 chilometri di strade e ferrovie, funzionali, percorribili e utili fin da subito alla popolazione. Ponte, torri e blocchi di ancoraggio saranno ovviamente un unico progetto. La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione, ed è comprovata da anni di ricerche e prove con il coinvolgimento di primari istituti scientifici e dei massimi esperti che hanno realizzato i maggiori ponti sospesi in tutto il mondo». Lo dice l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, replicando alla nota del Wwf.

«Le risposte alle osservazioni del Mase, che sono in corso, saranno trasmesse entro la scadenza del 12 settembre. Il Progetto definitivo aggiornato dovrà essere approvato per legge dal Cipess e quindi soltanto successivamente prenderà avvio la Progettazione esecutiva – aggiunge – Per quanto riguarda il tema dei tempi e modalità delle prove di fretting fatigue, ovvero fatica da “sfregamento” cavi-selle, la nota del WWF riprende il parere espresso unicamente dal professore Risitano, al quale la Stretto di Messina ha più volte dato risposta, precisando che le prove hanno una durata di alcuni mesi e si avvalgono di martinetti idraulici e strutture con dimensione massima di 20-25 metri ed è pertanto falso che non ci siano strumenti idonei per questi test».

«Non è stata la Stretto di Messina, come afferma il Wwf, ad annunciare il finanziamento UE per la progettazione esecutiva della parte ferroviaria dell’opera, ma la Commissione Europea stessa il 17 luglio scorso. Peraltro, si ricorda che il 13 giugno 2024 il Consiglio Europeo ha confermato l’intesa raggiunta con gli Stati membri che prevede, tra l’altro, il collegamento stabile nello Stretto di Messina, nell’ambito del corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”. Tutto ciò conferma che è possibile l’ulteriore finanziamento dell’opera da parte dell’UE, che è ovviamente correlato alle fasi di progettazione ed esecuzione dell’opera nel rispetto delle normative europee», conclude Ciucci.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA