I grossisti e la Grande distribuzione organizzata non vuole prodotti (tutte le tipologie di pomodoro, anche Igp) dal comprensorio pachinese. C’è un eccesso di offerta ed il rischio e la perdita del raccolto di dicembre, con danni ingenti per le imprese agricole.
Il motivo sarebbe l’ingresso dalla Spagna di pomodoro proveniente dal Marocco, rivenduto come europeo. Lo affermano gli operatori del settore. Una rappresentanza di piccoli produttori ha chiesto un vertice con il sindaco Roberto Bruno.
I prezzi sono di appena 80 centesimi al chilo per il ciliegino, mentre la soglia minima di redditività non deve scendere al di sotto di 1,50 euro al kg. Bruno ha inviato una lettera aperta al ministro delle politiche agricole, Martina, e per conoscenza all’assessore regionale Cracolici, per chiedere l’attivazione immediata di controlli ai varchi doganali dell’Unione Europea. Le serre piene devono essere svuotate al più presto, altrimenti il prodotto rischia di non essere più commercializzabile. Nei prossimi giorni verrà stilato un documento da inoltrare ai governi regionali e nazionali. Secondo il sindaco Bruno l’economia del territorio rischia un vero e proprio tracollo.