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Pizzo ad imprenditore catanese: cinque imputati alla sbarra

Il cognato della vittima fa dichiarazioni spontanee

Laura Distefano

14 Marzo 2024, 18:40

operazione Third Family

operazione Third Family

Quando li arrestarono, a gennaio 2022 venne fuori la notizia per la prima volta che i Mazzei avevano deciso di conquistare la cittadina etnea. E il suo uomo di punta era Christian Lo Cicero. Il blitz antiestorsione eseguito dai poliziotti del commissariato di Adrano a Santa Maria di Licodia infatti anticipò l’operazione Third Family, che dava atto come i "carcagnusi" di Catania avessero creato una loro cellula criminale.

Lo Cicero fu arrestato dai poliziotti per l’estorsione ai danni di un imprenditore di Santa Maria di Licodia. La retata scattò quando la vittima consegnò al cognato Francesco Lombardo 5.000 euro, ritenuto dall’accusa un acconto dell’intera somma. Il mese prima il commerciante, che era anche titolare di un distributore di carburante, sarebbe stato minacciato. Se non avesse pagato ne avrebbero pagato le conseguenze i familiari. Le minacce sarebbero state pesantissime. Addirittura di morte.

Alla seconda sezione penale del Tribunale di Catania è in corso il processo a carico di Antonino Bua, Francesco Celeste, Giuseppe David Costa, Agatino Lo Cicero, Cristiano Lo Cicero e Francesco Lombardo. Per loro la contestazione è di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nell’ultima udienza è stato sentito un teste della difesa - il collegio è composto dagli avvocati Eugenio De Luca, Francesco Messina, Salvo Burzillà, Andrea Gianninò, Tommaso Manduca, Agata Bivona e Luca Cianferoni - che ha chiarito alcuni aspetti sui rapporti che legano le parti interessate al procedimento.

Processo nel quale si è costituito parte civile l’imprenditore e l’associazione antiracket Libera Impresa con l’avvocato Riccardo Frisenna.

Lombardo ha voluto fare dichiarazioni spontanee. L’imputato - difeso da Manduca - ha spiegato che sua moglie e suo cognato avevano un’attività assieme che era stata venduta. E che quei 5.000 euro rinvenuti il giorno dell’arresto erano la parte delle somme ricavate da quella transazione.

Il processo riprenderà il 18 giugno per continuare con altri testi della difesa.