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«Più pattuglie sulle strade per garantire la sicurezza ma i cittadini collaborino»

Parla il nuovo dirigente delle Volanti, Antonino Ciavola. «Realizzo il mio sogno da ragazzino: fare il poliziotto nella mia città»

Laura Distefano

05 Aprile 2024, 11:27

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Sono giorni frenetici per Antonino Ciavola, 48 anni, da appena tre giorni nuovo dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. «Ho realizzato il mio sogno da ragazzino. Fare il poliziotto nella mia città», confessa il vice questore. Che fino a Pasqua è stato dirigente della squadra mobile di Caltanissetta.


La priorità è quella di aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini. Il questore Giuseppe Bellassai è stato molto netto su questo target. «Le prime indicazioni che mi ha dato il questore - spiega Ciavola - riguardano la presenza sul territorio. Il primo obiettivo è garantire quanto più personale possibile sul territorio. Dobbiamo rendere questo ufficio ancora più efficiente e quindi aumenteremo il numero di pattuglie sulle strade. I nostri servizi spaziano su diversi ambiti come in tutte le città metropolitane».
I fenomeni di illegalità sono diversi e variegati. In alcune zone c’è la piaga del parcheggiatore abusivo da arginare e reprimere. C’è da fare i conti anche con situazioni che apparentemente possono sembrare gestibili, ma che possono diventare pericolose. Si pensi al semplice lavavetri che non accetta un rifiuto e può manifestare aggressività.


Una città meravigliosa. Che però ha sacche di inciviltà che sono difficili da estirpare. Ciavola cita il semplice uso del casco. Non è solo una questione di accertare «la violazione amministrativa». La forza delle istituzioni, che devono lavorare in sinergia, è quella di riuscire a far voltare pagina. Perché usare il casco molte volte salva la vita. «Noi dobbiamo investire nell’educazione dei giovani», afferma il poliziotto.
Un’altra annosa questione, attualissima con quanto accaduto ultimamente alla Villa Bellini, che Ciavola ha affrontato con il questore, è quella della baby gang. «Noi dobbiamo essere presenti affinché i ragazzi possano uscire liberamente da casa senzail rischio di essere rapinati o aggrediti solo per una forma di prevaricazione. La nostra presenza deve scoraggiare queste forme di sopraffazione», chiarisce il dirigente dell’Upgsp. Che però precisa: «A Catania esiste questo fenomeno ma non ci sono baby gang strutturate come quelle che esistono nelle città del Nord Italia».


Ma Ciavola spera che la polizia possa intervenire prima che si commetta il reato: «Io auspico che la chiamata di intervento venga fatta in modo preventivo. I ragazzi devono sapere che devono chiamarci appena hanno il sospetto che possano essere vittime di reato. Quello che mi preme è far sapere al cittadino è che la sua chiamata arrivi prima possibile. Se notano una persona sospetta la segnalino. Noi preferiamo - insiste il vicequestore - intervenire su una persona sospetta che su un furto già consumato».
Va controcorrente il nuovo dirigente delle Volanti anche sulla lotta allo spaccio di droga. Va bene l’arresto del pusher ma è fondamentale anche avvicinare i consumatori. «Anche l’acquirente incorre in sanzioni. Che in questo caso però vanno a tutela della sua salute», commenta Ciavola.
In cantiere c’è il progetto ambizioso di dotare la città di telecamere quasi in ogni angolo. «La sorveglianza è fondamentale quanto nella prevenzione quanto poi nella repressione», sostiene il vicequestore. Il primo occhio però non è quello elettronico. Ciavola è convinto che «il primo poliziotto sia il cittadino».