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LA CONDANNA

Pippo Gennuso deve scontare 8 mesi per traffico d’influenze, l’ex parlamentare regionale ai domiciliari

I carabinieri della compagnia di Modica hanno notificato il provvedimento

Di Redazione |

È stato posto in detenzione domiciliare l’imprenditore Pippo Gennuso, ex parlamentare regionale, e padre dell’attuale deputato all’Ars Riccardo Gennuso. I carabinieri della compagnia di Modica hanno notificato il provvedimento emesso dal Tribunale di Sorveglianza nei confronti di Gennuso, che deve scontare 8 mesi per traffico di influenze.

La difesa dell’ex deputato

«Quali difensori dell’onorevole Gennuso nel procedimento definito ieri dal Tribunale di Sorveglianza di Catania – hanno detto gli avvocati Maria Licata e Corrado Di Stefano – prendiamo le distanze dalle notizie pubblicate su taluni giornali online, nei quali si afferma che il provvedimento del Tribunale è, in qualche modo, correlato alle imminenti elezioni amministrative. Non riteniamo assolutamente che vi sia o possa essere alcun nesso, avendo peraltro il Tribunale di Sorveglianza da tempo calendarizzato l’udienza. Precisiamo peraltro che il provvedimento non prevede l’arresto dell’on. Gennuso, avendo il Tribunale di Sorveglianza accolto l’Istanza di esecuzione della pena nella forma della detenzione domiciliare, che era stata richiesta in via subordinata rispetto all’affidamento in prova ai servizi sociali. Rispetto a questo provvedimento si stanno, allo stato, valutando le iniziative da, eventualmente, intraprendere. Non vi è, né da parte dei difensori, né da parte dell’on. Gennuso alcuna posizione di contrapposizione nei confronti del Tribunale di Sorveglianza, né nei confronti della Magistratura in generale, verso la quale si riafferma invece la piena fiducia. Si è trattato, ed è in corso di esecuzione, un provvedimento il cui contenuto si conosceva da tempo. Ci teniamo, infine, a precisare di non aver mai rilasciato alcun tipo di intervista ad alcuna testata online, né siamo mai stati comunque interpellati. Resta quindi per noi misterioso comprendere da quale fonte provengano le informazioni che sono state pubblicate, rispetto alle quali, si ribadisce, prendiamo le distanze, non essendo nostra abitudine, peraltro, commentare i provvedimenti giurisdizionali».

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