Per San Sebastiano altolà al neomelodico: «Ad Acireale soltanto iniziative religiose»

Di Angela Seminara / 16 Gennaio 2020

ACIREALE – Non si fanno attendere le reazioni, sulla presunta esibizione del cantante neomelodico Gianni Vezzosi prevista durante i festeggiamenti in onore di San Sebastiano il prossimo 20 gennaio.

Ieri il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha tenuto una riunione con il sindaco di Acireale, il decano della Basilica di San Sebastiano, il questore, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, per assicurare un sereno e corretto svolgimento dei festeggiamenti, sia sotto il profilo della safety che della security. «Dopo un approfondito esame delle informazioni fornite anche dalle Forze di Polizia, l’Amministrazione comunale e gli organizzatori – si legge nella nota della prefettura – sono stati invitati ad attuare le opportune misure organizzative al fine di garantire l’ordinato svolgimento delle celebrazioni in collaborazione con le Forze dell’Ordine che assicureranno, come di consueto, attenta, rigorosa e puntuale vigilanza e controllo sotto il profilo dell’ordine pubblico, non consentendo comportamenti o iniziative che potrebbero esulare dalle caratteristiche religiose dei festeggiamenti».

Reazioni anche dal mondo politico: «Se dovesse rispondere al vero l’ingaggio di un cantante per recitare una finta “Ave Maria” per festeggiare il ritorno a casa di un mafioso carcerato – si legge nella nota inviata dal deputato regionale Nicola D’Agostino -, saremmo davanti all’ennesimo tentativo di strumentalizzare una festività religiosa ad opera di criminali. Occorre intanto che la Curia e gli organizzatori – conclude la nota – attivino i giusti controlli ed anticorpi. Se è stata lanciata una sfida da parte di chi vive nell’arroganza mafiosa, la società civile pretende di vincerla in nome della legalità».

Anche i social non hanno risparmiato commenti: «Chi è veramente devoto non può assolutamente essere complice di questo scempio, la festa di San Sebastiano è una festa religiosa e penitenziale». E chi risponde «Non è il cantante neomelodico il problema, sono i fan del genere e il contesto».

Comunque sono tempi duri per i cantanti neomelodici. Monica Forte, presidente della Commissione regionale Antimafia e consigliera regionale del M5S Lombardia, ha fatto bloccare ab Abbiategrasso due concerti che si sarebbero dovuti tenere senza autorizzazione, vale a dire quelli di “Niko” Pandetta, nipote del boss catanese Salvatore “Turi” Cappello,e di Filippo Zuccaro, in arte “Andrea Zeta”, figlio del boss Maurizio Zuccaro, esponente della cosca Santapaola-Ercolano. 

I concerti erano  annunciati per il 7 marzo e il 7 novembre nello spazio comunale del Teatro Fiera «nonostante il Comune di Abbiategrasso non abbia mai concesso lo spazio» ha detti Monica Forte. «Non è pensabile – ha aggiunto – che negli spazi pubblici siano ospitati messaggi che inneggiano alla mafia o che siano diffuse canzoni dedicate a camorristi. Gli unici messaggi che le Istituzioni hanno il dovere di veicolare sono per la legalità, per i valori che ci uniscono contro le mafie e per il sostegno alle vittime. Proprio per questo mi sono confrontata con il Sindaco di Abbiategrasso che, oltre a confermarmi che non c’è nessun via libera all’uso degli spazi, concorda sulla totale inopportunità dei due concerti in quel luogo. Eventi che inneggiano alle mafie o legati al mondo della criminalità organizzata devono sempre trovare una ferma opposizione nelle Istituzioni democratiche e su questo mi sento di poter dare la mia piena solidarietà a tutti i cittadini e alle associazioni che mi hanno contattata in questi giorni sulla questione, mossi da profonda indignazione e giustamente in attesa di una ferma presa di posizione».

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