Oltre 115mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a due sindacalisti dello Snals di Palermo, il segretario provinciale vicario e il segretario provinciale Agata Del Vecchio e Giovanni di Pisa accusati di truffa.
A dare esecuzione al provvedimento emesso dal gip di Palermo a carico dei due sindacalisti è stato il nucleo di Polizia economica-finanziaria della Guardia di finanza.
Le indagini hanno permesso di accertare che i due, insegnanti distaccati al sindacato, hanno dichiarato all’Inpdap di aver ricevuto dall’organizzazione sindacale, nel solo ultimo anno di lavoro alla segreteria provinciale dello Snals, una retribuzione aggiuntiva rispetto allo stipendio da insegnante, che ha consentito loro di maturare un aumento del trattamento pensionistico.
In particolare, i due sindacalisti, nella qualità di segretario provinciale vicario e di segretario provinciale, hanno mantenuto durante tutto il periodo del distacco sindacale, protratto fin dagli anni ’80, esclusivamente il diritto allo stipendio previsto per l’insegnamento.
Soltanto un anno prima del pensionamento entrambi avrebbero ottenuto la retribuzione aggiuntiva per le mansioni svolte al sindacato. La decisione di assegnare questo “aumento” ai due dirigenti e la sua quantificazione sarebbero state adottate dal sindacato in sede di consiglio provinciale e formalizzate in appositi verbali “palesemente manipolati con indicazioni apposte a penna, verosimilmente in un momento successivo alla loro formazione” spiegano le Fiamme gialle.
Dai rendiconti annualmente predisposti, dalla documentazione di dettaglio delle spese sostenute dal sindacato e dalla documentazione bancaria fornita dai diversi istituti di credito interessati è risultato che il sindacato non avrebbe avuto la disponibilità finanziaria per corrispondere i compensi aggiuntivi, peraltro in contanti, ai due dirigenti.
“I due sindacalisti – spiegano gli investigatori – non hanno mai realmente percepito tali somme né svolto funzioni ulteriori rispetto a quelle esercitate in passato, ma nonostante ciò hanno conseguito indebitamente il diritto a ricevere una quota pensionistica integrativa calcolata secondo il metodo retributivo sulla base della retribuzione dell’ultimo anno di attività”.
Secondo gli investigatori Agatta del Vecchio avrebbe ottenuto una pensione gonfiata dal 2009 di 54mila euro mentre Giovanni Di Pisa dal 2012 di 61mila euro. Entrambi sono stati denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato.