Paternò, il sindaco sfida l’assessore regionale e chiude di nuovo le scuole

Di Mary Sottile / 30 Novembre 2020

PATERNO’ – Seconda ordinanza del sindaco Nino Naso, a Paternò che dispone la chiusura delle scuole statali di competenza comunale da oggi, 30 novembre, al prossimo 22 dicembre. Contro la prima ordinanza i cui effetti scadevano il 3 dicembre, è stato presentato ricorso da alcuni genitori, con il Tar di Catania che si è espresso il 24 novembre scorso, concedendo una sospensiva. Il provvedimento del Tribunale, ha di fatto interrotto gli effetti immediati dell’ordinanza.

Senza perdersi d’animo il primo cittadino paternese ha prima emesso un’ordinanza di chiusura delle scuole per sanificazione, attiva fino al 27 novembre; successivamente ha predisposto un nuovo atto di chiusura delle strutture scolastiche, lasciando fuori le scuole paritarie e le private, attiva fino al prossimo 22 dicembre.

Proprio questa mattina l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Roberto Lagalla, aveva commentato la sentenza del Tar  sottolineando che «i sndaci sono chiamati a subordinare eventuali provvedimenti di chiusura delle scuole al preventivo parere tecnico-sanitario del competente Dipartimento di prevenzione dell’Asp». 

«Ove dovesse mancare, da parte dell’Asp competente, l’accertamento del dato epidemiologico che motiva l’interruzione delle attività scolastiche per comprovate situazioni di rischio sanitario – dice Lagalla – ogni sindaco potrà trovarsi di fronte al rischio di impugnative che, se accolte, come nel caso di Paternò, tendono a generare ulteriori incertezze e generale disorientamento nella popolazione. Di per sé, l’ambiente scolastico non è generatore di contagio e, su tale documentata premessa, la Regione ha ritenuto di sollecitare, già da tempo, una più attenta collaborazione fra le competenti istituzioni territoriali, onde evitare comportamenti non coerenti con l’oggettività dei rilievi statistici ed epidemiologici. Ogni provvedimento assunto in sede locale, senza il conforto della autorità sanitaria, rischia, quindi, di risultare carente di motivazione giuridica, oltre a privare gli studenti del fondamentale diritto allo studio». 

Parole che evidentemente non sono condivise dal sindaco Nino Naso che dopo la bocciatura della prima ha deciso di emettere una nuova ordinanza di chiusura delle scuole comunali.

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Redazione
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