Palermo, vince al Bingo e i banditi lo assaltano a casa
Palermo, vince al Bingo e i banditi lo assaltano a casa
In manette tre giovinastri di Marineo che venuti a conoscenza della grossa vincita del compaesano hanno tentato di rapinarlo di notte sorprendendolo a casa. Nonostante le botte la vittima li ha però messi in fuga urlando. Ora i tre sono stati identificati e fermati
Sanno che ha vinto una grossa somma di denaro al Bingo e di notte vanno a casa sua per farsi consegnare i soldi. Ma il diniego e le urla della vittima hanno però allertato i vicini costringendo i banditi alla fuga. Ma alla fine sono stati identificati e arrestati dai carabinieri di Marineo e del Nucleo Operativo della Compagnia di Misilmeri. In manette sono finiti tre giovani che, nella notte tra il 9 ed il 10 gennaio si erano introdotti a casa di un cittadino di Marineo e lo avevano violentemente picchiato per farsi consegnare il denaro. I tre si erano introdotti in casa intorno alle tre del mattino e dopo aver bloccato la vittima sul letto, l’hanno portata in cucina ed hanno chiesto con insistenza che venisse loro consegnato il denaro. All’inaspettato diniego alla richiesta i tre soggetti hanno iniziato a malmenare il malcapitato, desistendo solo perché le richieste di aiuto di questi avevano allertato il vicinato.
Le violenze subite hanno così costretto la vittima a recarsi in ospedale, dove è stato ricoverato per un giorno per accertamenti prima di essere dimesso. L’uomo ha però fatto denuncia ai carabinieri raccontando l’accaduto al comandante della stazione.
Le indagini per identificare gli autori ed i motivi dell’aggressione sono state avviate immediatamente, e si sono concluse nella mattinata di oggi con l’arresto di Ignazio Marco Azzara, di 24 anni di Marineo, disoccupato, noto alle forze dell’ordine; Saa Sayad, di Marieno, di 23 anni, disoccupato, noto alle forze dell’ordine e Giampiero Cataldo, 23 anni, di Marineo, disoccupato e incensurato.
I tre sono stati arrestati su ordine del gip del Tribunale Imerese su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo e posti agli arresti domiciliari. Dovranno rispondere di violenza e tentata estorsione aggravata.
Giuseppe Cataldo è stato successivamente assolto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA