Palermo: mazzette per le sepolture, nei guai l’ex direttore del cimitero dei Rotoli

Di Redazione / 02 Ottobre 2020

PALERMO – L’emergenza sepolture a Palermo al cimitero dei Rotoli. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip di Palermo nei confronti dell’ex direttore dei cimiteri Cosimo De Roberto, accusato di corruzione e concussione. Le indagini sono state coordinate dalla procura.

L’attività investigativa si è sviluppata dopo che, lo scorso mese di febbraio, erano stati notificati 10 avvisi di garanzia ed erano state eseguite diverse perquisizioni, sia al Cimitero di Santa Maria dei Rotoli che in alcune abitazioni dei soggetti indagati.

In particolare, è stato accertato che De Roberto, dietro il pagamento di somme di denaro non dovute (fino ad 800 euro), si sarebbe adoperato per trovare sepolture, senza osservare il rigoroso ordine cronologico imposto dai regolamenti cimiteriali.

E’ stata, inoltre, evidenziata la gravissima situazione di degrado del cimitero, al cui interno le salme in attesa di sepoltura rimangono in giacenza per diversi mesi, causando problemi sotto il profilo igienico-sanitario.

Fino ad oggi le bare da seppellire sono oltre 500. E per tumulare le salme nei cimiteri di Palermo c’è un ordine cronologico, ma secondo le indagini dei carabinieri del comando provinciale non sarebbe stato rispettato dall’ex direttore dei cimiteri Cosimo De Roberto. 

Il dirigente, come si legge nell’ordinanza del gip Filippo Serio, in difficile condizione economica, avrebbe accettato un prestito non quantificato dall’impresario di onoranze funebri Nunzio Trinca. Due i casi accertati di mancata osservanza del criterio cronologico, contestati a Trinca a anche al fioraio Rosolino Lo Cicero. Pagando 800 e 400 euro i parenti di due defunti avrebbero avuto una corsia preferenziale.

Ci sono «dei gruppi di dipendenti comunali del cimitero cittadino di Santa Maria dei Rotoli, – si legge nell’ordinanza – i quali, agendo tra loro con la medesima comunanza di intenti, gestivano in maniera del tutto illecita l’effettuazione di numerose operazioni cimiteriali rendendosi quindi responsabili di condotte penalmente rilevanti». Una gestione, come sostengono il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Francesca Mazzocco, che ha creato «la situazione di degrado e malaffare in cui versa, in particolare, il cimitero dei Rotoli».

A condurre le indagini, i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo, da qualche giorno guidato dal neo comandante, il maggiore Salvatore Di Gesare. I militari pedinato i lavoratori della Reset tra i viali del cimitero e in un episodio riportato nell’ordinanza, i carabinieri hanno visto donne che consegnavano soldi al seppellitore Alfonso Intravaia, mentre Girolamo Ingrassia, un altro dipendente, scaricava quatto casse di zinco dai furgoni.

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