Palermo, la carica degli 80 mila per il Papa «Francesco pellegrino in terra di martiri»

Di Redazione / 11 Settembre 2018

Circa 80 mila persone provenienti da tutta la Sicilia e anche da altre regioni d’Italia, 4.500 giovani presenti a piazza Politeama, 500 pullman, 40 vescovi, 700 tra sacerdoti, diaconi e religiosi, 200 seminaristi, 250 cantori, 350 tra giornalisti e cine foto operatori, 14 chilometri di transenne dislocate nel percorso papale. Eccoli i numeri della visita pastorale di Francesco in programma sabato prossimo in occasione del XXV anniversario del martirio del Beato padre Giuseppe Puglisi per mano mafiosa.

Il Pontefice arriverà da Piazza Armerina in elicottero alle 10.45 al porto, dove sarà accolto dall’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice, dal governatore Nello Musumeci, dal prefetto Antonella De Miro e dal sindaco Leoluca Orlando. Da lì la Papa mobile attraverserà via Francesco Crispi e la Cala per raggiungere il Foro Italico, dove alle 11.15 è in programma la messa concelebrata dai vescovi di Sicilia, al termine della quale ci sarà il saluto dell’arcivescovo di Palermo al Papa.

Il Foro Italico sarà diviso tre grandi aree, ciascuna della quali potrà accogliere circa 20mila persone. Nella prima e nella seconda area si potrà accedere con i pass e ci sarà uno spazio dedicato anche ai diversamente abili, mentre nella terza l’ingresso sarà libero.

La visita pastorale del Pontefice proseguirà alle 13.30 alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, dove arriverà con un’auto privata e pranzerà con 150 ospiti della struttura, tra loro ci saranno anche una delegazione di detenuti dell’Ucciardone, del Pagliarelli, del Malaspina e una della Casa dei giovani per il recupero dei tossicodipendenti. Accanto a queste 150 persone che occuperanno la sala pranzo insieme a Bergoglio, altre 500 circa pranzeranno in un ambiente adiacente. Al tavolo seduti con il Papa ci saranno oltre al missionario laico Biagio Conte e all’arcivescovo Lorefice, una decina di ospiti della Missione.

Alle 15 in programma, invece, la visita in forma strettamente privata alla Parrocchia San Gaetano nel quartiere Brancaccio e alla casa del beato Pino Puglisi. Il Pontefice salirà al primo piano, nell’appartamento padre Puglisi, trasformato in museo per un momento di raccoglimento nei luoghi del martirio. Da Brancaccio alla Stazione in auto privata, il Pontefice a bordo della Papa Mobile arriverà fino alla Cattedrale, dove alle 15.30 incontrerà il clero, i religiosi e i seminaristi in Cattedrale, per poi spostarsi a piazza Politeama alle 17 per l’incontro con i giovani che porranno delle domande al Papa. Ultimo appuntamento della sua visita pastorale prima di lasciare Palermo.

«Il Papa ha scelto di venire nel venticinquesimo di un assassinio, che per noi cristiani è diventato un martirio: quello di don Pino Puglisi. Il Papa viene come pellegrino a visitare i luoghi del martirio di un testimone che ha versato il sangue in questa martoriata terra di Sicilia. Il Papa sa che giunge in una città fecondata da martiri della giustizia e della fede, di questo ha piena consapevolezza» ha detto l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, nel corso della conferenza stampa di presentazione della visita del Pontefice. «Il Papa – aggiunge il vescovo – viene a confermare la nostra Sicilia in un percorso esistenziale verso la giustizia umana. Viene a Palermo per evidenziare una chiesa che vive nel segno della giustizia e della pace. La sua visita al Foro Italico non è un evento di spettacolo, perchè il Papa viene a celebrare l’eucarestia».

«Dalle Alpi alle piramidi, da don Mazzolari a don Pino Puglisi passando da Milani a Bello e Zeno. La visita del Papa a Palermo fa parte di un itinerario preciso, una richiesta forte del Vangelo, con tutto quello che comporta» ha aggiunto mons. Lorefice.

«Don Pino Puglisi fu ucciso da mano mafiosa e la chiesa, facendone un beato martire, si è espressa nei confronti della mafia che è intrinsecamente anti evangelica. Il Papa verrà a dire ai mafiosi convertitevi. Per loro c’è una scomunica di fatto perché ogni mafioso sarà di essere escluso perché non cammina sulle orme del Vangelo. Un cristiano non uccide, non fa diventare idolo il denaro e il profitto» ha aggiunto l’arcivescovo di Palermo – Non si tratta di propinare una scomunica anche ai mafiosi arriverà l’annunzio evangelico. Convertirsi significa cambiamento dello stile di vita, il Papa sta indicando una strada alla nostra Chiesa e alle Chiese di Sicilia».

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