Cronaca
Palermo, è polemica per le mani in tasca di Roberto Fico durante l’inno
PALERMO – Due strofe dell’inno di Mameli, mani in tasca, bocca chiusa e sguardo fisso da un lato, come se fosse sovrappensiero. Al verso successivo «che schiava di Roma Iddio la creò» le mani si incrociano sulla schiena ma la polemica è già servita, inchiodata in un video. Sono i 7 secondi che attirano le critiche sul presidente della Camera Roberto Fico per il gesto al porto di Palermo, approdo della nave della legalità per ricordare la strage di Capaci dove 26 anni fa, insieme a quel pezzo di autostrada, saltarono in aria Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta.
Offensivo, irrispettoso delle istituzioni, indegno: sono le accuse che dall’opposizione piovono su Fico, difeso però dalla sorella del magistrato ucciso, Maria. Il presidente si difende e va al contrattacco: «Preferisco una mano in tasca per qualche secondo, alla mano sul cuore di chi poi tradisce lo Stato».
Per l’ex deputato dei 5 Stelle era la prima volta da presidente della Camera a Palermo il 23 maggio. Ventisei anni fa aveva 18 anni. «Non vi nascondo l’emozione. Nell’aria c’era un’energia commovente», ha descritto su Facebook la cerimonia. Le immagini dell’inno però tradiscono un pò di distrazione, forse di imbarazzo. E stonano con le persone accanto a lui: il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, fascia tricolore sulla giacca e mano sul cuore mentre canta l’inno, e il comandante della capitaneria di porto di Palermo Salvatore Gravante, sull’attenti e anche lui cantando l’inno.
Da qui gli attacchi, con Fratelli d’Italia in testa. Duro il senatore Ignazio La Russa: «Se nelle sue corde non c’è l’amore per la patria e il rispetto per le persone che in nome della nazione sono morte, Fico come minimo si astenga dal partecipare a manifestazioni come quella per Falcone». Gli fa eco Giorgia Meloni su Facebook: «Un presidente della Camera con le mani in tasca durante l’inno d’Italia è semplicemente indegno». Posta il video su Twitter e sentenzia anche il senatore Pd Davide Faraone: «I gesti dicono più delle parole». Ma non mancano le difese: dalla sorella di Falcone, Maria, al sindaco Orlando. Per la prima «ognuno può cantare l’inno di Mameli come lo sente. Non è una cosa grave”; il secondo taglia corto: «Non è giornata di polemiche».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA