ROMA – «Mangia un cioccolatino e prendi un medicinale antivomito». Da queste frasi trovate nelle chat dei due ragazzi romani di 18 anni che si sono tolti la vita tra il febbraio del 2020 e il dicembre scorso, è partita l’indagine della Procura di Roma che ha portato all’oscuramento del sito Sanctioned Suicide. Le frasi erano indicazioni per non espellere la sostanza tossica e portare così a compimento l’intento suicida.
La community era accessibile in chiaro e forniva «istruzioni» su come assumere salnitro di sodio, una sostanza tossica che si trova comunemente in commercio ed è utilizzato per la conservazione degli alimenti.
In base a quanto accertato dal pm Giulia Guccione, titolare del fascicolo, gli aspiranti sucidi ottenevano informazioni via chat anche sui medicinali da assumere per evitare che il corpo espellesse la sostanza velenosa. Dalle chat è emerso che ai giovani veniva consigliato di mangiare un cioccolatino e un medicinale antivomito dopo avere ingerito il veleno.
I due giovani romani si sono tolti la vita mentre si trovavano, così come consigliato online, in stanze di albergo.
Oltre ai due casi finiti all’attenzione dei magistrati capitolini, ci sarebbe anche un terzo episodio avvenuto nei mesi scorsi a Palermo.
La community aveva oltre 17.000 inscritti in tutto il mondo, tra cui appunto anche ragazzi italiani, tutti legati dal comune interesse di trovare supporto concreto e morale nel portare a compimento propositi suicidari. Nel caso di una vittima sono stati i familiari a scoprire la chat sul cloud del cellulare.