Operazione Carback, chiesti 2 secoli di carcere per la gang catanese di topi d’auto specializzata in “cavalli di ritorno”

Di Laura Distefano / 18 Gennaio 2024
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Chiesti quasi 2 secoli di carcere per gli imputati del processo frutto dell’inchiesta Carback. Nel corso di un’udienza fiume che si è svolta a Bicocca il pm Andrea Norzi ha avanzato le richieste di pena alla gup Chiara Di Dio Datola, ma ha anche sollecitato l’assoluzione per dieci imputati.

Andiamo per ordine. Lo scorso maggio i carabinieri eseguirono una vasta operazione che sgominò una gang dedita ai furti d’auto e ai cosiddetti “cavalli di ritorno”. La banda, che funzionava a batteria, a seconda del quartiere dove si doveva agire, sarebbe riuscita grazie ad alcuni dispositivi (made in Napoli) a rubare una vettura in pochi secondi. Poi la macchina – le più gettonate erano le Fiat 500 – veniva parcheggiata per tre giorni in attesa che qualcuno si facesse avanti per la restituzione. Restituzione che naturalmente avveniva tramite il pagamento di un pizzo. Finiti i tre giorni di “limbo” l’auto veniva smantellata e i ricambi venduti nel mercato nero della ricettazione.

Nella rete degli investigatori – che piazzarono cimici in un autonoleggio di San Giorgio – finirono anche gli organizzatori di alcune piazze di spaccio.

Alla sbarra è finito anche Salvatore Giuffrida, ritenuto un esponente dei Cappello, anche se l’accusa di associazione mafiosa è caduta al Tribunale del riesame. “Turi ‘u gommista” è ritenuto comunque il punto di riferimento del narcotraffico: avrebbe avuto a disposizione grossi quantitativi di cocaina – così emerge dalle intercettazioni – che sarebbe riuscito a piazzare anche fuori città. Per lui il pm ha formulato una richiesta di pena di 16 anni, così come per Gaetano Condorelli, che avrebbe avuto il ruolo di gestore della piazza di spaccio a San Giorgio. Tra gli imputati anche Santo Tricomi, cugino di Giuffrida ma ritenuto organico dei cursoti milanesi. Anche per lui l’accusa di associazione mafiosa è stata annullata dal Riesame e la richiesta formulata dal pm è stata di 8 anni di reclusione.

Tutte le richieste

Ecco tutte le richieste di pena avanzate dal pm al gup: Agatino Lorenzo Abate, 8 anni e 10 mesi e 4.000 euro di multa; Febronio Cona, 2 anni e 8 mesi e 3.000 euro di multa, Gaetano Condorelli, 16 anni; Damiano D’Amico, 4 anni e 8 mesi e 24.000 euro di multa; Emmanuele Falsaperla, 8 anni e 8.000 euro di multa; Massimo Ferrera, 8 anni e 8.000 euro di multa; Santo Fichera, 8 anni e 40.000 euro di multa; Concetto Fontanarossa, 4 anni e 9 mesi e 26.000 euro di multa; Salvatore Giuffrida, 16 anni; Salvatore Nicola Grasso, 8 anni e 40.000 euro di multa; Andrea Antonio Marino, 6 anni e 8 mesi e 32.000 euro; Lorenzo Mascali, 8 anni e 40.000 euro di multa; Giuseppe Mirabile, 8 anni e 4.000 euro di multa; Carmen Nicosia, 4 anni e 8 mesi e 24mila euro di multa; Sebastiano Nicosia, 8 anni e 8 mesi e 6.000 euro di multa; Gabriele Pappalardo, 8 anni e 8 mesi e 6.000 euro di multa; Nunzio Privitera, 8 anni e 8.000 euro di multa; Domenico Querulo, 8 anni e 40.000 euro; Agatino Russo (classe ’73), 4 anni e 8 mesi e 24.000 euro di multa; Dario Rustico, 8 anni e 40.000 euro di multa; Orazio Rustico, 8 anni e 40.000 euro di multa; Lorenzo Sgroi, 6 anni e 10 mesi e 6.000 euro di multa; Simona Spaticchia, 6 anni e 8 mesi e 24.000 euro di multa; Filippo Marco Storniolo, 3 anni e 4 mesi e 600 euro di multa; Jhonny Strano, 8 anni e 3.000 euro di multa, Cristian Torrisi, 6 anni e 30.000 euro; Santo Tricomi, 8 anni e 4.000 euro di multa; Daniele Francesco Ventimiglia, 6 anni e 8 mesi e 8.000 euro; Santo Vittorio, 3 anni e 4 mesi e 666 euro di multa.

Il pm ha chiesto l’assoluzione invece per Antonino Calogero, Annibale Giovanni Caro, Giovanni Caruana, Giacomo Cona, Mario Cristian Costa, Gioacchino Giangreco, Antonio Intruglio, Valerio Magni, Fabio Riccio, Russo Agatino (classe ’95).

L’udienza preliminare è stata aggiornata al 29 febbraio per le discussioni di parti civili e l’inizio delle arringhe difensive. Sarà dato spazio alle difese anche il 21 marzo e il 17 aprile.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo