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Il processo a Palermo

Open Arms, per Salvini è “Notte prima degli esami”: l’attesa con il sostegno degli alleati e di Elon Musk

Il leader della Lega e vicepremier è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver bloccato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong Open Arms, nel 2019. Rischia sei anni di carcere

Di Michela Suglia |

E’ una vigilia di solidarietà, per Matteo Salvini. Oltre ai leghisti, si schierano dalla sua parte gli alleati in Italia e in Europa. E perfino Oltreoceano, Elon Musk torna a mobilitarsi per lui: «E’ assurdo che Salvini venga processato per aver difeso l’Italia», polemizza il magnate americano sul suo social. Tra poche ore il processo Open arms arriverà al capolinea e in mattinata i giudici di Palermo entreranno in camera di consiglio per decidere la sorte del vicepremier, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver bloccato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong Open Arms, nel 2019. Rischia sei anni di carcere. Lui cerca di alleggerire la tensione: «Paura zero. Mi sento come la canzone di Venditti “Notte prima degli esami”, ma sono assolutamente, non tranquillo ma felice e orgoglioso di quello che ho fatto, lo posso dire?». E ha ribadito che «in caso di condanna c’è l’appello e la Cassazione, quindi comunque non c’è la galera domani. Sicuramente se mi assolvono vorrà dire che avrò fatto il mio dovere. Altrimenti andrò in appello e continuerò a fare con orgoglio il mio lavoro».

L’attesa

Il leader della Lega aspetta il verdetto in solitaria, o quasi. Atterrato a Palermo in serata, non si unisce ai parlamentari siciliani convocati per un direttivo simbolico e solidale. Va in albergo a Mondello. «Preferisce stare solo e concentrato», riferisce il suo colonnello della Lega sull’isola, il senatore Nino Germanà, che aggiunge di averlo sentito: «Mi è parso sereno». Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, sarà con lui Giulia Bongiorno, nel ruolo di suo avvocato prima che leghista. Nessuna mobilitazione, invece, dei leghisti. «Ha deciso così Salvini stesso, quindi abbiamo accolto la sua scelta», spiega Germanà. Poco prima a Bruxelles, circondato dall’amico Viktor Orban e dagli altri Patrioti per l’Europa, il “capitano” sfoggia sorrisi e una cravatta rosso-trumpiana. E insiste: «Non sono preoccupato, sono fiducioso e determinato». Tanto che «mi aspetto l’assoluzione», ribadisce. Ma nel caso opposto di una condanna, spiega, «per l’Italia sarebbe una figuraccia» e, ancor di più, «un sovvertimento delle regole democratiche», denuncia al quotidiano olandese De Telegraaf.

Il timore dell’effetto domino

Il vicepremier teme l’effetto domino che quel verdetto potrebbe avere: «Costituirebbe un pericoloso precedente. I ministri di tutta Europa potrebbero chiedersi se potranno fermare i migranti». Quindi difende la sua azione, perché «era sostenuta dall’intero governo» (allora guidato da Giuseppe Conte) ed era «in linea con il programma elettorale della Lega». Al di là del peso e delle eventuali conseguenze di una condanna sul governo Meloni, Salvini non ha cambiato idea sull’immediato futuro: resterà al suo posto, nell’esecutivo e nella Lega. A inizio anno dovrebbe riunirsi il congresso del partito, rinviato da tempo. Al momento non si vedono rivali all’orizzonte, a contendergli la leadership. Del resto ora è il momento della vicinanza, umana e politica.

L’appoggio degli alleati

In Europa a fargli sentire l’affetto sono i Patrioti, già nella cena di mercoledì. Tra loro Santiago Abascal, il presidente spagnolo di Vox che – fa sapere la Lega – gli ha espresso «totale solidarietà». Si accoda Orban con un tweet: “Giustizia per Matteo Salvini!”. Fino all’omaggio corale del gruppo con la maglietta con la scritta “Colpevole di aver difeso l’Italia”, in stile western. I sovranisti si fanno fotografare così. Accanto a Orban, Salvini spicca orgoglioso ma sottolinea lo «stupore» degli alleati che «non capiscono come sia possibile processare un ministro per un’attività amministrativa e politica». Il leghista cita poi Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a correre un rischio per le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui».

Da Bruxelles gli arriva pure la sponda di Antonio Tajani. I due vicepremier si punzecchiano da mesi, ma il ministro degli Esteri non ha dubbi: «Mi auguro che ci sia un giudice in Sicilia che applichi la legge nel giusto modo e sono convinto che Salvini debba essere assolto». E sui giudici azzarda: «Non bisogna mai utilizzare la giustizia a fini politici: questo mi pare un caso che crea certamente molti sospetti a questo proposito».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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