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Omicidio Lucifora, un anno dopo ancora irrisolto il giallo del cuoco

Di Redazione |

Sin dalle prime battute quell’efferato omicidio apparve misterioso e inspiegabile, gli inquirenti iniziarono a scavare nella vita privata di Peppe Lucifora incentrandosi sulle sue frequentazioni omosessuali. Per mesi si ebbe l’impressione che gli inquirenti brancolassero nel buio, ma la svolta è arrivata con gli elementi studiati dagli uomini del Ris che per due giorni ispezionarono da cima a fondo la casa e i mezzi del cuoco modicano cercando, in quel disordine, le tracce dell’assassino. La svolta arrivò nel mese di giugno con l’arresto del carabiniere di Giarratana Davide Corallo che tuttora si trova rinchiuso nel carcere di Caltagirone.

Il militare continua a dirsi innocente e fiducioso nella giustizia, rimane ignoto il movente e, nel frattempo, la vicenda è stata arricchita da contorni che l’hanno resa ancora più misteriosa come, ad esempio, le dichiarazioni del sacerdote di San Giorgio, don Giovanni Stracquadanio, su un testamento del quale Peppe gli aveva parlato, ma che non è mai stato trovato.

In questi mesi di silenzio mediatico, gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Riccio, hanno continuato a sentire tante persone per cercare di chiarire meglio tutto ciò che ruotava attorno al cuoco. Molto presto potrebbe arrivare l’avviso di conclusione indagini, la Procura avrebbe tempo fino a giugno per notificare un eventuale rinvio a giudizio nei confronti di Corallo, ma negli ambienti si vocifera che qualcosa potrebbe muoversi prima.

Intanto Peppe Lucifora sarà ricordato con una messa che sarà celebrata alle 18 di oggi nella chiesa Madonna delle Grazie a Modica.

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