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LE INDAGINI

Omicidio di Trapani, gli agghiaccianti post della donna che ha annunciato il delitto su Fb

Vanda Grignani ha confessato di aver ucciso a coltellate Cristian Favara, 45 anni. La donna qualche ora prima dell'omicidio aveva scritto frasi sui social che lasciavano trasparire la sua scelta

Di Redazione |

Assume risvolti incredibili l'omicidio avvenuto nella tarda serata di ieri in pieno centro storico a Trapani, in un'abitazione alle spalle della Cattedrale. Ad uccidere a coltellate Cristian Favara, 45 anni, è stata la convivente Vanda Grignani, così come si è appreso dopo la confessione della stessa donna, la quale non solo ha commesso il delitto ma lo aveva anche in qualche modo anticipato con due post su Facebook. Qualche ora prima dell'omicidio aveva scritto che aveva fatto «qualcosa che non avrei mai pensato, vi amo. Perdonatemi». «Scusate vi voglio bene a tutti mi manca la mia famiglia, sono sola questo essere mi ha portato all'esasperazione. La polizia ei carabinieri di Trapani sembrano che vadano d'accordo con lui». E ancora: «Ho chiesto aiuto, questo mi ha distrutto. La polizia e carabinieri di Trapani difendono lui. Va bene sono stanca. Non ho più niente da perdere perdonatemi».

Ai post scritti dalla donna, appassionata di  wrestling, alcuni  avevano risposto suggerendole di stare calma e di riflettere su quanto stava pensando di fare, probabilmente senza scrivere che lei stesse meditando. I consigli erano quelli di «stare tranquilla e che nella vita con rabbia e pensieri strani abbiamo solo da perdere». Qualcun altro aveva scritto:«Non farti fregare dalla rabbia. Devi tenere la calma e le situazioni si risolveranno».

Quei messaggi, agghiaccianti alla luce di quanto successo, non sono stati presi tanto sul serio dagli amici che li hanno letti e nessuno ha creduto che la donna potesse passare dalle parole ai fatti. «Vanda cerca di stare calma tutto passa sta tranquilla è solo un brutto momento passerà Dio e la Madonna ti visitare devi fare morire chi ti fa star così male e fregartene», scriveva ieri sera una persona mentre poche ore dopo si sarebbe consumata la tragedia.  In un primo tempo, sempre tra le risposte a commento dei post scritti dalla donna, si era sparsa la notizia della morte della stessa Grignani, cosa non vera. 

Scorrendo il suo profilo Facebook emergono comunque frammenti di solitudine, disperazione e richieste d’aiuto, che probabilmente gli inquirenti valuteranno, assieme agli altri elementi d’indagine come le testimonianze raccolte tra parenti e amici, per stabilire il movente del delitto maturato ieri notte in un appartamento in pieno centro a Trapani, alle spalle della Cattedrale.

Mentre scriveva su Facebook la donna, ma lo appureranno gli investigatori, sarebbe stata da sola in casa. Cristian sarebbe rientrato dopo le 23, nonostante i domiciliari e l’obbligo di rientrare prima. Tra di due sarebbe scoppiata una lite per questo ritardo, pare l’ennesima da quando l'uomo aveva indicato il domicilio della donna per scontare la pena. Una relazione tormentata tra i due, questa volta finita con la coltellata fatale. 

Favara, figlio di noti ristoratori trapanesi e per un periodo ristoratore pure lui, aveva  precedenti penali per droga e omicidio colposo. In particolare quest'ultima accusa è legata alla morte per overdose di un tossicodipendente; la sostanza stupefacente sarebbe stata ceduta alla vittima proprio da Favara, condannato in primo grado a 7 anni e sei mesi di reclusione. 

Una relazione, quella tra Vanda e Cristian, che avrebbe allontanato la donna anche dalla sua famiglia d’origine: distanza che le avrebbe procurato notevoli turbamenti, come si intuisce da quello che la donna scriveva su Fb e dove era molto attiva come se il social network rappresentasse una valvola di sfogo. Si sentiva sola, abbandonata: pubblicava poesie di Alda Merini e citazioni che rivelano la nostalgia di quel focolaio familiare che non aveva più e di una vita complicata e difficile. E anche la tragica beffa, una volta diffusasi la notizia dell’omicidio, di essere scambiata per vittima dagli amici di Facebook, forse consapevoli di quel rapporto sentimentale sempre al limite. Dopo l’interrogatorio davanti ai carabinieri su delega della Procura di Trapani, Vanda è stata rinchiusa nel carcere Pagliarelli, a Palermo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA