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«Non vogliamo imputati in processione»: lettera aperta chiede al vescovo di Piazza Armerina e al suo vicario giudiziale di farsi da parte per Pasqua

Intervento del comitato spontaneo «Non accetto prediche da chi copre un abuso»

Redazione La Sicilia

05 Marzo 2025, 11:45

gisana_murgano

«Siamo alle porte della Pasqua e a pochi mesi dall’udienza , fissata il 26 maggio, che vede imputati il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e il suo vicario giudiziale, attuale parroco della chiesa Madre di Enna, Vincenzo Murgano ma continuiamo ad assistere ad un protagonismo fuori luogo che preoccupa la comunità cittadina e religiosa di Enna». Lo dice Antonio Messina, una delle vittime di Giuseppe Rugolo, condannato a 4 anni e mezzo, dal tribunale di Enna, per violenza sessuale a danno di minori, tra i firmatari della lettera aperta che il comitato spontaneo «Non accetto prediche da chi copre un abuso» ha scritto a Vincenzo Murgano, vicario giudiziale e parroco della chiesa Madre di Enna imputato per falsa testimonianza insieme al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, chiedendo di non partecipare alla processione del Venerdi santo.

La lettera è stata inviata anche al vescovo di Gorizia, Carlo Roberto Maria Radaelli, incaricato da Papa Francesco come visitatore apostolico, e che è stato a gennaio nell’ennese per verificare di persona la vicenda che vede coinvolti molti prelati della diocesi di Piazza Armerina.

«Questo è un appello a tutela delle nostre tradizioni religiose e ai cittadini affinchè prendano consapevolezza del fatto che non si possono più subire presenze incompatibili con il sentire religioso» conclude Messina.

Nella lettera il comitato chiede a Murgano che con l'approssimarsi della Settimana Santa e del sentitissimo Venerdì Santo «per favore, per il bene di questa comunità religiosa, cittadina e sociale, per il bene della Diocesi e della Chiesa, di farsi da parte. Il prossimo 26 maggio Murgano dovrà; comparire in tribunale come imputato, assieme al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, per rispondere della «falsa testimonianza» resa in aula nel corso delle udienze per il processo a carico di Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato a 4 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale su minori.