Il giudice per l’udienza preliminare Giuliano Castiglia, ha assolto alcuni capi mafiosi accusati di violazione della sorveglianza speciale e del divieto di avere contatti con altri pregiudicati.
La misura di prevenzione per alcuni di loro era terminata nel 2013, ma non era stata ripristinata.
Questi i nominativi: il capo della nuova Cupola, Settimo Mineo, difeso dagli avvocati Stefano Santoro e Valentina Clementi, il boss di corso Calatafimi Filippo Annatelli, difeso dall’avvocato Giovanni Rizzuti, Salvatore Sorrentino, assistito dall’avvocato Michele Giovinco e Andrea Ferrante.
Prosciolto invece un altro imputato, Salvatore Mirino, difeso dall’avvocato Domenico La Blasca.
Sono stati condannati Marco Iervolino, 2 anni, e Dario Vivirito, 8 mesi, accusati di spaccio di droga. Il giudice non ha dunque accolto le tesi della Procura – a coordinare l’inchiesta dei carabinieri erano stati i sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma – nonostante gli incontri tra mafiosi fossero stati documentati in periodi che vanno tra il 2015 ed il 2018.