Cronaca
Nicoletta, lutto cittadino a Marsala mentre si cerca un vero movente per un delitto assurdo
MARSALA – Il giorno dei funerali di Nicoletta Indelicato, la ragazza di 24 anni uccisa a coltellate e poi bruciata sabato notte nelle campagne di Marsala, sarà lutto cittadino. Lo ha deciso il sindaco Alberto Di Girolamo. «Desideriamo onorare la memoria della giovane ragazza marsalese – ha detto – e nel contempo confermare ai familiari la vicinanza e il cordoglio della popolazione». Il giorno dei funerali non è stato ancora deciso. Prima, infatti, bisognerà effettuare l’autopsia, fissata dalla Procura per sabato prossimo. L’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia della vittima, spiega che la legge stabilisce un termine di tre giorni per la notifica dell’esame autoptico agli indagati.
Per l’omicidio, i carabinieri hanno fermato Carmelo Bonetta, di 34 anni, reo confesso, e la fidanzata Margareta Buffa, di 29. I due, che erano amici della vittima, avrebbero agito per risentimento e gelosia nei confronti della ragazza, che aveva avuto un breve flirt con il suo assassino. Ma si stenta a credere che Nicoletta sia stata uccisa con fredda determinazione e con una ferocia spaventosa solo per risentimento.
Nicoletta è stata attirata in un’imboscata da quella che pensava essere la sua migliore amica, poi è stata picchiata con calci e pugni e accoltellata ripetutamente dal ragazzo, infine il suo corpo straziato è stato dato alle fiamme forse mentre era ancora viva.
«Non si può morire così» scrive Claudio Rallo, un ex compagno di scuola di Nicoletta in una lettera inviata al sito online tp24.it. «Ciao Nicoletta, non so se ti ricorderai di me, dei tre anni di scuola media trascorsi insieme, delle tante partite di pallavolo vinte insieme nelle ore di educazione fisica e dei tanti momenti vissuti come solitamente si fa tra compagni di scuola… momenti fatti di timori, complicità e risate». Inizia così la lettera. «La tua risata coinvolgente – continua la missiva – , la tua tuta arancione che adoravi indossare, la tua timidezza, la tua simpatia sfrenata… frammenti di ricordi che adesso riaffiorano nella mia mente e scorrono veloci come le lacrime. Lacrime fatte di rabbia, dolore e incredulità. Perché non si può morire così, perché è impossibile rassegnarsi e accettare tutto questo in silenzio, perché verrebbe voglia di urlare guardando il cielo per liberare quella matassa di rabbia e tristezza che ho dentro. Oggi però, è la tristezza a prevalere, perché “quelli lì” non meritano nessun sentimento, nemmeno la rabbia o l’odio. Questo mondo e questa società hanno bisogno di sorrisi, di genuinità e allegria. Quell’allegria che svanisce in questi giorni di pura follia in cui sembra di vivere un incubo, dal quale purtroppo non ci sveglieremo mai. Ciao Nicoletta, non so se leggerai mai questa lettera o se sarai in grado di ascoltare il mio pensiero, ma sono sicura che se lo farai, sarò in grado di strapparti ancora un sorriso».
Nessuno riesce ancora credere a ciò che hanno fatto Margareta e Carmelo. E’ quasi impossibile trovare una spiegazione. Dagli interrogatori sarebbe emerso che la vittima avrebbe messo in giro dei «pettegolezzi» nei confronti del fidanzato dell’amica, forse anche attraverso i social. Di qui la vendetta che sarebbe stata progettata con lucida freddezza. Nicoletta Indelicato è stata infatti invitata dall’amica in un locale di Marsala e poi a fare un giro con l’auto dove si era nascosto il fidanzato, all’interno del portabagagli. Una volta raggiunta una zona isolata in campagna, Carmelo Bonetta sarebbe uscito dal suo nascondiglio uccidendo a coltellate la ragazza, prima di darle fuoco con della benzina nella speranza di cancellare ogni traccia.
Dal luogo in cui è stato ritrovato il cadavere, sarebbe emersa un’altra pista, quella satanica ma gli investigatori dicono che non c’è alcuno elemento che va in questa direzione. C’è solo una antica cappella scavata nella roccia proprio nel punto in cui, nella notte tra sabato e domenica, in contrada Sant’Onofrio, a Marsala, si è fermata l’auto dei presunti assassini di Nicoletta. E’ una cappella in apparenza abbandonata da secoli, ma all’interno c’è un leggìo in metallo di recente realizzazione sul quale sono poggiati nove lumini di cera. La cappella è stata scavata nella grossa pietra, una sorta di monolite accanto al vialetto d’ingresso al vigneto nel quale è stato trovato il cadavere di Nicoletta. A Marsala e nelle sue periferie, vi sono parecchi edifici di culto del periodo paleocristiano o medioevale, ma la presenza dei lumini di cera in questa cappella abbandonata e piena di erbacce fa sospettare il suo utilizzo, in questa zona per altro disabitata, per qualche strano rito. Un’eventuale pista satanica, al momento, ha ribadito il procuratore Vincenzo Pantaleo, non è stata presa in considerazione.
Intanto si è scatenato l’odio su Facebook contro gli accusati. Mauri scrive nella pagina di Margareta: «Torturata e bruciata prima di ucciderla… Ma vi rendete conto delle bestie che siete? Avete tolto la vita ad una giovane ragazza piena di vita e progetti…». E Rina «Sei carina …ma hai lo sguardo di ghiaccio, come si dice di solito gli occhi sono lo specchio dell’anima!!! Non voglio insultarti, ma tu non sei DIO, solo LUI è autorizzato a porre fine ad una vita». Agata scrive: «Devi marcire tu e quel bastardo, vi metterei al centro di una piazza e prendervi a pietrate . Chiamarvi bestie è un complimento….. Le bestie hanno un anima, voi no».
Contro Carmelo Bonetta, che si definisce maestro di balli caraibici, ama gli animali e ha quattro profili Facebook, decine di commenti con insulti. Monica scrive «Assassino lercio, dovete pagarla cara» e Benito «Lo Stato li dovrebbe condannare a morte e bruciarli vivi in piazza in presenza dei parenti bastardi ergastolo a vita speriamo». Vincenzo dice: «Spero tanto che il rimorso ti mangi il cuore. Non c’è pietà per una persona come te».
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