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la lettera ai pm

«So molto su Catania, voglio parlare», si pente l’avvocata mafiosa Angela Porcello

Durante il processo “Xydi” la professionista ha annunciato in aula l’intenzione di collaborare con i magistrati della Dda di Palermo (che resta scettica). Revoca i legali: «Io nel clan per amore»

Di Franco Castaldo |

L’udienza preliminare del processo “Xydi”, scaturita dall’omonima operazione antimafia dei carabinieri del Ros di Palermo (che ha decimato la cosca di Canicattì, in contatto anche con Matteo Messina Denaro), ieri mattina ha fatto registrare un clamoroso colpo di scena.  L’avvocato Angela Porcello, 50 anni, radiata dall’albo, in carcere dal 2 febbraio scorso, ha pubblicamente annunciato di voler collaborare con la giustizia. Collegata in video conferenza dal carcere dove è detenuta, ha comunicato al gup di Palermo, Paolo Magro, e al pubblico ministero presente nell’aula bunker, Geri Ferrara, la volontà di collaborare pienamente revocando nel tempo stesso l’incarico ai suoi legali di fiducia.  Porcello, compagna del boss Giancarlo Buggea finito in carcere nella stessa operazione, ha rotto ogni tentennamento e ha messo nero su bianco le sue reali intenzioni anche con una lettera vergata a mano, datata 23 dicembre 2021.  La professionista, visibilmente provata, capelli ingrigiti, vestita di nero, ha pronunciato pochissime parole che hanno, di fatto, bloccato il processo per consentire al pm e al gup di valutare la nuova posizione. Nel documento firmato dalla Porcello e depositato dal pubblico ministero a fine udienza, riassumendo, c’è scritto: «Voglio pentirmi e mi assumo la responsabilità di tale decisione. Sono affiliata a Cosa nostra per volontà del mio compagno. Per scelta sentimentale prima. Poi per il tramite della mia professione, ero avvocato e mafioso. Affiliazione conquistata sul campo. Prima dell’udienza voglio parlare con il pubblico ministero e con il Gup. So molte cose e soprattutto so cose inedite su Catania». Già nelle carte dell’inchiesta sono tracciati alcuni contatti di Porcello con esponenti delle cosche etnee. Nessun commento è stato fatto dal sostituto procuratore Ferrara che, in precedenza, insieme ai suoi colleghi della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, aveva valutato negativamente le dichiarazioni dell’avvocato Porcello, ancora non professatasi pentita, rese in cinque verbali, l’ultimo datato 22 ottobre 2021 nel corpo del quale sconfessava alcune dichiarazioni sottoscritte nell’estate scorsa.  La decisione ultima di pentirsi è maturata nel corso di questi ultimi mesi dopo che l’avvocato aveva aperto una fase collaborativa sottoscrivendo alcuni verbali quasi tutti già noti. Tuttavia, i pubblici ministeri non hanno ritenuto piena e decisiva la volontà collaborativa dell’indagata e non hanno lesinato certamente critiche e giudizi negativi sul suo atteggiamento definito privo di concreto aiuto per l’autorità giudiziaria. Ieri, come detto, la nuova svolta. E il gup ha stralciato la posizione del legale nonostante la ferma opposizione dei difensori dell’ex compagno, Giancarlo Buggea.  Il processo è stato rinviato al prossimo 10 gennaio con apposita ordinanza e non vedrà tra gli imputati il super latitante da lustri Messina Denaro che essendo irreperibile ha costretto il gup a disporre, non essendo verificate le condizioni della sospensione procedimento, l’apertura di un autonomo fascicolo, con udienza prevista per l’11 gennaio 2021.

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