Cronaca
Nelle classi sempre meno studenti e prof, riparte la scuola in Sicilia ed è emoraggia
PALERMO – Le scuole siciliane si svuotano. Nell’anno scolastico al via mercoledì (anche prima e già domani negli istituti che hanno deliberato gli anticipi), l’Usr ha stimato un calo di 14 mila studenti. Un’emorragia costante in Sicilia, dove nell’ultimo decennio la popolazione scolastica è scesa di circa 80 mila unità.
Meno alunni, meno docenti. Un’equazione frutto di fattori socio-economici – su tutte la mancanza di lavoro – che spingono le famiglie ad emigrare e con esse i figli in età scolare. La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, allarga le braccia di fronte ai numeri: «Siamo di fronte a un fenomeno che con il tempo non si è risolto, anzi sembra inarrestabile. La fuga dalla Sicilia di così tanti giovani lascia dispiacere e amarezza. Eppure rispetto al calo di studenti, la riduzione dei posti in organico è stata contenuta». Insomma, anche nell’anno di grazia 2018-2019 si è cercato di salvare il salvabile.
Al suono della prima campanella si tornerà a scuola con alcune novità. A cominciare dal calendario scolastico, modificato dall’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Roberto Lagalla per limitare i “ponti” e garantire maggiore continuità didattica agli studenti. Sarà un anno lungo: 211 giorni di lezione (fino all’11 giugno prossimo); solo in Friuli Venezia Giulia se ne faranno di più (212 per la precisione). Per la validità dell’anno scolastico, tuttavia, basterà non andare al di sotto dei 200 giorni stabiliti dal Miur (gite escluse).
Qualche polemicuccia c’è stata dopo il varo del calendario, ma nulla più. I problemi sono ben altri. Il tempo pieno, per esempio: in Sicilia solo 4 bambini su 100 possono beneficiare di 40 ore settimanali di didattica, anziché delle canoniche 27. La media nazionale si attesta al 30%, con punte del 49% in Emilia Romagna e addirittura oltre il 90% a Milano. In un percorso scolastico di cinque anni, sono oltre 2 mila le ore di differenza. In pratica un alunno siciliano frequenta la scuola due anni in meno di un coetaneo lombardo. La Regione ha portato al Miur una proposta di avvio sperimentale del tempo pieno per provare a ridurre il gap col resto d’Italia: «Con Roma – riferisce l’assessore Lagalla – stiamo discutendo del modello di lavoro e delle risorse economiche. Dobbiamo muovere i primi passi, per coinvolgere fasce sempre più crescenti di popolazione scolastica». Il prolungamento dell’orario scolastico è atteso soprattutto dai presidi delle scuole a rischio, soprattutto quelle che si trovano nelle aree più disagiate delle città metropolitane. «In Sicilia – prosegue Lagalla – finora il tempo pieno è stata un’opportunità persa. Partiremo dalle Elementari e dalle Medie, entrare a regime non sarà facile».
La Regione interverrà anche sull’alternanza scuola-lavoro con un bando da 7 milioni di euro per l’apprendistato di primo livello. Ne potranno beneficiare sia le scuole ordinamentali sia i corsi Iefp (Istruzione e formazione professionale). A disposizione c’è un ulteriore plafond di un milione di euro per attività extracurriculari. «Ogni singola scuola – spiega Lagalla – potrà redigere progetti per un importo massimo di 5mila euro. Parte di queste risorse potranno finanziare pure iniziative legate all’alternanza scuola-lavoro. La presentazione delle domande scade il 28 settembre».
Sul caso vaccini, la Sicilia ha adottato la linea rigida. Niente ingresso a scuola senza il certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione. Una decisione in discontinuità rispetto al regime transitorio stabilito dal governo nazionale, che ha autorizzato le autocertificazioni sino al 10 marzo. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nei giorni scorsi ha ribadito «l’importanza della vaccinazione obbligatoria per i minori da zero a sedici anni» ed ha disposto un incremento dei sanitari impiegati nei centri di vaccinazione.
Sempre nei giorni scorsi è arrivata la conferma da parte di Palazzo Chigi della presenza a Palermo del premier Giuseppe Conte, che venerdì inaugurerà l’anno scolastico all’istituto comprensivo “Padre Pino Puglisi” di Brancaccio. Il presidente del Consiglio parteciperà ad una manifestazione che si terrà nell’atrio della scuola fortemente voluta dal beato Puglisi. La visita di Conte precederà di un giorno quella di Papa Francesco a Palermo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA