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IL FEMMINICIDIO DI LENTINI

Naima, uccisa a coltellate nel suo letto: rinviato a giudizio il marito, negata la perizia psichiatrica

Massimo Cannone, il tappezziere di 45 anni, reo confesso del delitto a processo dal 10 marzo prossimo

Di Redazione |

È stato rinviato a giudizio Massimo Cannone, il tappezziere lentinese di 45 anni, reo confesso dell’omicidio della moglie, Naima Zahir, uccisa nel suo letto con numerose coltellate il 12 marzo dello scorso anno. Il decreto che dispone il giudizio è stato emesso dal gup del tribunale, Francesco Alligo, a conclusione dell’udienza preliminare nella quale la difesa dell’imputato aveva chiesto di sottoporre il proprio assistito a una perizia psichiatrica.

Il giudice ha rigettato tale richiesta come ha rigettato l’istanza della difesa di accedere al rito abbreviato. Il giudice ha, invece, accolto la richiesta di costituzione di parte civile della madre, dei tre fratelli e di due zii della vittima, con il patrocinio degli avvocati Giuseppe Cristiano e Letizia Grasso. Il processo sarà celebrato davanti alla Corte d’assise il 10 marzo prossimo.

 L’omicidio risale al 12 marzo dello scorso anno: Massimo Cannone, messo alle strette dalla polizia, avrebbe confessato agli inquirenti di aver ammazzato la moglie, Naima Zahir, perché lo avrebbe oppresso, tanto da rendergli la vita impossibile. Avrebbe approfittato della distrazione della donna, che era sul letto ed aveva gli auricolari, per infliggerle una coltellata mortale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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