«Non è più il tempo di tacere, ecco perché abbiamo affidato una relazione da redigere per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra isola. Il 15 giugno il gruppo ci fornirà l’esito del lavoro e noi procederemo giudizialmente».
Lo ha annunciato il governatore siciliano Nello Musumeci incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans.
«Abbiamo collaborato finché è stato possibile farlo, adesso non è più tempo di tacere. Chiediamo la nomina di un commissario straordinario per affrontare questo dramma nel giro di cinque anni» ha aggiunto il presidente della Regione siciliana.
«Abbiamo affidato – ha spiegato il presidente – ad un gruppo di avvocati il compito di redigere una relazione per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra isola. Da quando le province sono state commissariate nel 2014, ad oggi, oltre il 50% delle strade provinciali è chiusa al traffico e la parte aperta si presenta in condizioni di assoluta insicurezza. Abbiamo chiesto l’intervento del ministro delle Infrastrutture che è stato qui 20 mesi fa dichiarando: “La Sicilia è ben oltre l’emergenza. Io propongo un commissario straordinario come previsto nel modello Genova, con le misure ordinarie non si va avanti”. Da quel giorno sono passati ben venti mesi, ci hanno chiesto il nome di un commissario, l’ingegnere Gianluca Iavolella, ma ad oggi da Roma non è arrivato nessun segnale. Intanto le strade non consentono la mobilità di persone e merci in sicurezza».
«L’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia. L’accordo con la Regione non è stato mantenuto dall’Anas. In Sicilia le opere affidate all’Anas rimangono ferme da decenni e in alcuni casi senza fare neppure un piccolo passo avanti» con Musumeci che ha citato l’autostrada A19 Palermo-Catania e «questa telenovela del pilone del fiume Himera che doveva essere inaugurato lo scorso anno, poi in primavera. Adesso si dice a luglio. Sullo sfondo rimane la vicenda del ponte Morandi di Genova che in un anno è stato rimesso su». «Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse, invece ci siamo resi contro che il tempo trascorso è stato inutile», ha detto il governatore.« Delibereremo oggi tre atti in materia di infrastrutture e in particolare due riguardano infrastrutture viarie dell’isola. Ci sono norme contrattuali che disciplinano il rapporto tra Anas e noi, l’accordo non è stato rispettato e mantenuto. Ci riferiamo al fatto che in Sicilia le opere affidate all’Anas nella realizzazione diretta o indiretta rimangono ferme da decenni e in alcuni casi senza fare neppure un piccolo passo in avanti. Ci riferiamo a opere di straordinario interesse come l’autostrada A19 Palermo-Catania. Il ponte Morandi in un anno è stato rimesso su ed abbiamo provato grande commozione, ma perché il metodo Morandi deve essere l’eccezione e non la regola per le opere più importanti?».