Per la morte del giovane studente di medicina, Ugo Vinci, 24 anni, arso vivo dopo essere rimasto incastrato nell’abitacolo della macchina che si era ribaltata e aveva preso fuoco sulla strada di servizio dell’autodromo di Pergusa, la procura di Enna ha aperto un fascicolo e ha iscritto nel registro degli indagati il conducente, anche lui giovane, con l’accusa di omicidio colposo e lesioni stradali colpose.
Gli inquirenti ipotizzano che tra le cause del terribile incidente, avvenuto nella notte di mercoledì scorso, ci sia l’alta velocità. L’auto sulla quale viaggiavano Vinci e altri due suoi amici si è schiantata sulla recinzione dell’autodromo prima di ribaltarsi. L’auto è stata avvolta dalle fiamme: i due giovani seduti davanti sono usciti dall’abitacolo, mentre Ugo Vinci seduto dietro è rimasto incastrato tra le lamiere. Vani sono stati i tentativi di salvarlo, sia da parte dei due amici che del 118 e delle forze dell’ordine.
In città sono stati centinaia i messaggi di cordoglio, come quello di Daniela che sui social ha scritto «ti ricorderemo sempre per la tua educazione, dolcezza e grande voglia per lo studio, amico leale», o di Claudia «caro e dolce Ugo, la sorte è stata davvero ingiusta con te». Anche il sindaco Maurizio Dipietro ha espresso il suo cordoglio per Ugo «strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari da un destino crudele».