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Montante, sale a 25 il numeri degli indagati: “avviso” per un vicequestore e due collaboratori

Di Redazione |

Si allarga il numero degli indagati nell’inchiesta della Procura di Caltanissetta che ha portato all’arresto dell’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante e di altre cinque persone.

Un avviso di garanzia, per concorso in corruzione, è stato notificato al vice questore aggiunto Vincenzo Savastano, in servizio all’ufficio della polizia di frontiera dell’aeroporto di Fiumicino. Per favoreggiamento sono invece indagate due strette collaboratrici di Montante, Carmela Giardina e Rosetta Cangelosi. Secondo gli inquirenti avrebbero aiutato l’imprenditore a distruggere alcuni documenti del suo archivio segreto, custoditi dentro una ventina di pen drive, poi nascoste in uno zaino lanciato dal balcone poco prima dell’arresto. Gli investigatori hanno recuperato anche questo materiale.

Sale così a 25 il numero degli indagati dell’inchiesta, anche se i magistrati stanno valutando in questo momento la posizione di altre persone che avrebbero avuto un ruolo nella rete di spionaggio che sarebbe stata al servizio di Montante. 

«Il mio assistito, all’arrivo della polizia nella sua abitazione, non si è disfatto di alcuna prova di reato. Temendo che non si trattasse di agenti ma di malviventi, ha tardato ad aprire e ha cercato di mettersi al sicuro. Il contenuto delle pen drive danneggiate, ritrovate dai poliziotti nello zaino dell’indagato, era stato trasferito in altre chiavette perfettamente funzionanti, già in possesso degli inquirenti». Lo ha detto all’ANSA l’avvocato Giuseppe Panepinto, uno dei due legali di Antonello Montante, che ieri ha partecipato alle sette ore di interrogatorio dell’ex presidente di Sicindustria, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta «Double Face» per associazione a delinquere semplice finalizzata alla corruzione.

Da chiarire ancora il presunto ruolo di favoreggiamento che avrebbero svolto due collaboratrici di Montante, Carmela Giardina e Rosetta Cangelosi, indagate dalla squadra mobile. Montante ha respinto le accuse che gli vengono rivolte di avere costruito dossier contro i suoi avversari, creando una rete di spionaggio e corruttela. «Abbiamo iniziato e continueremo a ribattere punto per punto ad ogni accusa – ha aggiunto l’avvocato Panepinto – ma è ancora presto, prematuro delineare un quadro chiaro della vicenda. Basti pensare che il mio assistito non ha ancora letto le 2.500 pagine della misura cautelare perché ha dimenticato il documento a Milano, dove è stato fermato dagli agenti».

Il legale ha detto che Montante è «sorpreso, scosso e molto dispiaciuto», ribadendo la sua totale fiducia nella giustizia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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