Sortino. Niente gita per il piccolo Vincenzo, disabile, che frequenta la scuola dell’infanzia dell’istituto scolastico “G. M. Columba” ed è polemica. Il padre, Sebastiano, racconta i motivi della mancata partecipazione alla gita del figlio, a causa di un’autorizzazione non firmata e punta l’indice verso la scuola, che, però, come ha tenuto a precisare il dirigente scolastico Gloriana Russitto, si chiama fuori.
Come ha fatto rilevare il papà «Vincenzo all’età di 2 anni diventa disabile, lo spettro dell’autismo se lo prende e se lo porta in un mondo estraneo alla nostra realtà. Ma io e mia moglie, dal suo amore riusciamo a essere più forti, per sostenerlo e proteggerlo da tutte le ingiustizie. Vincenzo frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. I suoi coetanei e la sua classe sono andati in gita fuori porta per andare al cinema a guardare un cartone animato. In questa bellissima esperienza lui è stato escluso perché chi di competenza (la scuola) non poteva concedere l’autorizzazione dell’Osa per il cambio pannolino. Una discriminazione bella e buona. Come genitori lanciamo il nostro appello di vera inclusione e non a parole». Il dirigente scolastico del “Columba” ha puntualizzato lo svolgimento dei fatti.
«La famiglia dell’alunno mi ha manifestato verbalmente sia l’intenzione di far partecipare il bambino alla gita, sia le perplessità per la gestione del cambio pannolino eseguito a scuola giornalmente, da un operatore Osa, che dipende dal Comune. I genitori del piccolo mi hanno fatto intendere che avrebbero interessato l’amministrazione comunale. Inoltre, proprio nell’ottica dell’inclusione, ho rappresentato alla famiglia 2 ulteriori possibilità, qualora il comune non avesse potuto concedere l’autorizzazione all’operatore. Infatti, il regolamento della scuola, permette ai genitori di partecipare alle uscite didattiche come accompagnatori. Questa opzione è stata rifiutata perché si voleva che il bambino vivesse l’esperienza al pari degli altri alunni. Come ultima opzione, ho suggerito di consentire al bambino di partecipare all’uscita viaggiando con i compagni sul bus, salvo poi essere accudito al momento del cambio pannolino dagli stessi genitori che avrebbero dovuto recarsi sul posto con un proprio mezzo. Sto aspettando ancora una loro risposta. Pertanto, mi duole constatare che si accusa la scuola e chi vi opera di aver creato condizioni e limiti all’esercizio di diritti mai negati».