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Migranti, sbarchi senza fine e la Calabria minaccia: «Chiudiamo i porti»

Di Redazione |

Tra emergenza Covid ed emergenza migranti si fa sempre più esplosiva la situazione per il governo Conte alle prese con diverse situazioni scottanti. E gli sbarchi non si fermano. Sono complessivamente 107 gli extracomunitari arrivati oggi a Lampedusa (Agrigento). Prima un barcone con 68 migranti a bordo e poi un secondo con 39. La Guardia costiera poi, ha agganciato, in acque italiane, una terza imbarcazione con a bordo 60 persone e sta facendo rotta verso Pozzallo (Ragusa). A Lampedusa, durante la notte, erano invece arrivati altri 30 tunisini che erano andati ad aggiungersi ai 600 presenti nell’hotspot che ha, con un unico padiglione a disposizione, 95 posti disponibili. 

Per arginare la «situazione esplosiva» degli arrivi di migranti positivi in Calabria, la presidente della Regione Jole Santelli ha scritto al premier Giuseppe Conte chiedendogli di intervenire, minacciando di vietare gli approdi con un’ordinanza per emergenza sanitaria. La governatrice di centrodestra chiede navi quarantena sul modello della Moby Zazà ormeggiata a Porto Empedocle (Agrigento).

Intanto, contro l’arrivo di 13 pakistani affetti da Covid-19 ad Amantea (Cosenza) una strada statale è stata bloccata da un gruppo di cittadini. Si tratta di parte dei «28 migranti positivi arrivati ieri a Roccella Jonica (Reggio Calabria)» su un totale di 70, ricorda Santelli, secondo la quale «si confermano gli enormi rischi connessi agli sbarchi di persone che arrivano da Paesi in cui l’epidemia è ancora fuori controllo. Siamo stati facili profeti quando abbiamo avvertito il governo circa i pericoli relativi a un’immigrazione» senza regole.

Santelli invoca quindi «misure volte ad evitare che gli immigrati vengano gestiti, da un punto di vista sanitario, solo dopo il loro sbarco a terra». Nella lettera chiede quindi «la requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste delle regioni italiane maggiormente interessate, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari e in caso di positività la quarantena obbligatoria». In mancanza di una risposta rapida del governo, «non esiterò ad agire, vietando gli sbarchi in Calabria», minaccia Santelli, usando i poteri in campo sanitario. «Voglio evitare un braccio di ferro con l’esecutivo – dice la presidente -, ma ho l’obbligo di difendere i calabresi e chi ha scelto di passare in Calabria le vacanze». Il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio zito, è tuttavia più conciliante: «abbiamo il dovere di accoglierli», dice. 

Al momento, tuttavia, secondo quanto si apprende, non sono previste navi aggiuntive come la Moby Zazà, utilizzata per la quarantena dei migranti al largo della Sicilia. Ieri il governatore Nello Musumeci ha chiesto lo stato d’emergenza.

Ad Amantea, nel Reggino, intanto, un gruppo di cittadini ha bloccato la statale 18 per protestare contro l’arrivo dei 13 migranti positivi al Covid 19, sbarcati venerdì a Roccella Jonica. Alcuni si sono sdraiati a terra chiedendo sicurezza e il trasferimento immediato dei migranti in un centro più idoneo. Si tratta di cittadini pakistani, al momento asintomatici. La task force dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha avviato i protocolli e sta gestendo in loco il focolaio dei migranti. Saranno visitati dall’equipe medica e poi sottoposti di nuovo a tampone. L’arrivo di pakistani sui barconi potrebbe essere l’effetto del blocco dei voli dal loro Paese imposto dall’Italia, che li spinge ad atterrare in Turchia per poi proseguire via mare verso le coste italiane.

«Ci sono decine di nuovi casi di immigrati positivi al virus», tuona il leader della Lega Matteo Salvini, «questo governo mette in pericolo l’Italia». Domani, intanto, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ospiterà in videoconferenza un vertice con gli omologhi di Germania, Francia, Spagna e Malta e di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. Obiettivo rafforzare la collaborazione con i Paesi di partenza dei flussi migratori più consistenti verso l’Italia.

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