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Migranti, nuovo scontro Aquarius-Salvini «La Ong stia lontana dai porti italiani»

Di Redazione |

ROMA – Dopo alcune settimane di pausa, nuovo salvataggio di una nave umanitaria – la Aquarius 2 di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere – davanti alla Libia e solito avviso del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Non avrà spazio nei mari italiani».

La Aquarius 2, partita da Marsiglia e giunta da qualche giorno nelle acque del Mediterraneo centrale, ha soccorso questa mattina 11 migranti (10 uomini ed un minore) a bordo di una piccola imbarcazione al largo della Libia. Secondo quanto reso noto dalla ong, il barchino era in difficoltà e cominciava ad imbarcare acqua; nessuno dei degli stranieri, inoltre, aveva il giubbotto di salvataggio.

Prima di procedere al recupero, dicono ancora dall’Aquarius, l’equipaggio ha informato le autorità marittime libiche senza però ottenere risposta. Sono state anche contattate le autorità italiane, maltesi e tunisine ma solo quelle italiane hanno risposto dicendo che avrebbero informato la Libia.

Attorno alle 11, sostengono Sos Mediterranee e Msf, il Jrcc, il centro di coordinamento libico, ha inviato una mail in cui comunicava all’Aquarius di aver preso il coordinamento delle operazioni Sar invitando la nave delle ong a raggiungere delle coordinate specifiche per consegnare i migranti ad una motovedetta della guardia costiera libica. Dall’Aquarius, con un’altra mail inviata anche all’Italia e a Malta, hanno però informato i libici che non avrebbero trasferito i migranti poiché la Libia non è un porto sicuro ed il trasferimento «metterebbe a rischio la loro sicurezza» in quanto potrebbero verificarsi scene di panico. Mail alla quale i libici hanno a risposto invitando l’Aquarius, vista la «volontà di non cooperare» e avendo preso «autonomamente» a bordo i migranti, di rivolgersi ad un altro centro di coordinamento dei soccorsi o al proprio stato di bandiera.

Nuovo impasse, dunque. E scatta l’altolà di Salvini. «La Aquarius 2, nuovo nome e nuova bandiera (prima Gibilterra e ora Panama) – spiega il ministro – ha recuperato una decina di persone in acque sar libiche, a poche miglia dalla terraferma, ma si è rifiutata di collaborare con la guardia costiera di Tripoli. Ora vaga nel Mediterraneo: certamente non avrà spazio nei porti italiani».

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni definisce «sacrosanta la scelta dell’equipaggio della nave Aquarius di rifiutarsi di consegnare alla Libia i naufraghi soccorsi poco fa in mare» ed invita «le autorità italiane e il governo a smetterla con l’ipocrisia di continuare a contrabbandare l’idea che la Libia ha porti sicuri».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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