Cronaca
Migranti, l’anomalo arrivo dei libici a Pozzallo. Salvini attacca: «Altri sbarchi, altri soldi»
POZZALLO – Lo sbarco di 32 migranti salvati dalla ong Sea Eye nel Mediterraneo e arrivati oggi a Pozzallo a bordo della nave Alan Kurdi apre nuovi interrogativi e lascia l’ormai consueta scia di polemiche con l’ex ministro Matteo Salvini che attacca «il governo complice».
Lo sbarco è stato completato questa mattina dopo che ieri sera il Viminale aveva assegnato alla Alan Kurdi il “porto sicuro” di Pozzallo, dove appena appresa la notizia si è messa in moto l’ormai rodata macchina dell’accoglienza.
Dopo le visite mediche, a cura del medico di porto Vincenzo Morello, sono stati ricoverati nell’ospedale di Modica una donna al settimo mese di gravidanza e un bambino di 6 mesi che soffriva di otite. Il resto del gruppo, quasi tutti nuclei familiari di nazionalità libica, è stato trasferito nell’hot spot di Pozzallo che nei giorni scorsi era stato svuotato perché i rifugiati arrivati nei mesi scorsi sono stati ricollocati in altri paesi europei.
«Voglio sottolineare un aspetto nuovo con questo ultimo arrivo di 32 migranti. Non ci sono soggetti affetti da scabbia ed erano tutti vestiti bene. Sembrano quindi famiglie libiche per così dire “normali” che scappano. Ciò denota come la punta di un iceberg di una situazione difficile che andrebbe più che mai risolta», ha detto il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna.
Per il primo cittadino di Pozzallo la vicenda libica «andrebbe poi seguita con la massima attenzione anche in considerazione degli interessi economici e strategici molto importanti e delicati del nostro Paese nella vicina Libia. Perché – propone Ammatuna – il governo non nomina un commissario straordinario che possa seguire quotidianamente la situazione libica? E in tal senso – dice – penso all’ex ministro Minniti».
E oggi anche l’Unhcr ha espresso preoccupazione «per l’escalation del conflitto in Libia» e ha rinnovato il suo appello «per proteggere le vite dei civili, inclusi i rifugiati e i migranti detenuti e la necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani». L’organizzazione per i rifugiati dell’Onu sottolinea che «i recenti raid aerei a pochi metri da un centro di detenzione nella città di Zawiya, dove sono trattenuti circa 500 tra rifugiati e migranti, destano grande preoccupazione e devono essere messi in atto tutti i mezzi per evitare che accada una tragedia come quella di Tajoura».
Ma al di là dei scenari aperti dalla crisi libica, è l’assegnazione del porto sicuro di Pozzallo alla nave della ong tedesca che fa infuriare il lader leghista Matteo Salvini. «Altri sbarchi, altri soldi… Governo complice, non vedo l’ora di andare a processo per difendere l’onore del mio Paese», ha scritto l’ex capo del Viminale dopo il via libero del ministero dell’Interno allo sbarco della Alan Kurdi. Da settembre, con il governo Conte 2, secondo quanto riferisce l’ex ministro dell’Interno, gli sbarchi sono costantemente aumentati come dimostrano i dati ufficiali del Viminale. Sugli 11.439 arrivi in tutto quest’anno, 6.304 sono avvenuti con Luciana Lamorgese all’Interno.
Eppure diversi sindaci da quando è cambiato il governo sottolineano il nuovo clima di collaborazione tra istituzioni in occasione di sbarchi di migranti: «Intendo ringraziare il Prefetto Michele Di Bari ed il Prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza – ha detto il primo cittadino di Pozzallo – per il rispetto dei rapporti istituzionali, segnale chiaro di un cambiamento all’interno del Ministero degli Interni che lascia ben sperare per il futuro. Abbiamo una maggior interlocuzione e con la consapevolezza che si tratta di persone e non di “numeri” o di “merce…”».
«La città di Pozzallo è pronta, come sempre – conclude Ammatuna – ad ospitare al meglio chi ha bisogno e si adopererà per dare loro la migliore accoglienza possibile».
Ieri era stato invece il sindaco di Palermo Leoluca Orlando a dirsi pronto ad accogliere i 32 migranti della Alan Kurdi, sulla quale sventola tra l’altro sventola la bandiera della città siciliana.
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