Migranti, la Sea Watch al largo di Siracusa. Il sindaco: «Accogliamoli». Toninelli: «No!»

Di Redazione / 25 Gennaio 2019

SIRACUSA – All’indomani della richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini per sequestro di persona in relazione al ritardato sbarco dei migranti della Diciotti a Catania, un altro caso di migranti trattenuti su una nave si profila a Siracusa, dove da questa mattina si trova lala nave Sea Watch 3 con 47 migranti a bordo, entrata in acque italiane a causa del maltempo.

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Alla nave, battente bandiera olandese ma appartenente a una Ong tedesca,  è stato assegnato – secono quanto rende noto la Guardia Costiera – «un punto di fonda a largo delle coste di Siracusa (a 1 miglio -2 km – a Nord di punta Maglisi), per garantire la sicurezza dell’unità e delle persone a bordo». Presenti sul posto motovedette della Guardia di finanza.

«Nella mattinata dello scorso 19 gennaio – è la ricostruzione della Guardia Costiera -, la nave Sea Watch 3 procedeva al soccorso, in area SAR di responsabilità libica, di 47 migranti su un unità in difficoltà. Terminate le operazioni di soccorso, senza il coordinamento dell’autorità SAR competente, l’unità, a causa delle condizioni metereologiche in peggioramento, inizialmente procedeva nella navigazione verso Lampedusa e successivamente verso la Sicilia orientale per trovare riparo».

Da giorni l’equipaggio della nave chiede un porto sicuro per sbarcare, ma il ministro dell’Interno ha sempre ribadito che per la Sea Watch i porti italiani sono chiusi. Ora anche il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, chiarisce che l’Italia non vuole dare  assistenza: «Io fornisco anche un’alternativa – ha spiegato -: siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti». Ma non solo: ancora Salvini ha anticipato il contenuto di una lettera che l’Italia sta inviando all’Olanda e in cui side: «Il governo della Repubblica Italiana chiede» all’Olanda di «poter disporre di ogni informazione in
merito alla ong Sea Watch, con particolare riferimento alla conformità alla legislazione dello stato di bandiera dell’organizzazione e delle attività della predetta ong, nonché nelle relative imbarcazioni ed equipaggio». Nella lettera l’Italia comunica formalmente all’Olanda che la Sea Watch 3 «è entrata nelle acque territoriali italiane dirigendosi verso il porto di Siracusa, con 47 migranti a bordo» e sollecita le autorità olandesi «a predisporre, con urgenza, gli adempimenti relativi all’organizzazione della presa in carico e del trasferimento in territorio olandese» delle persone a bordo». 

#SeaWatch è in posizione di shelter per rifugiarsi dal mare grosso.

«Per quanto riguarda la Sea Watch devo vedere ancora il dossier: certamente l’Italia non ha mai coordinato i soccorsi, li hanno fatti loro che come era già capitato recentemente, purtroppo non hanno rispettato la legge del mare. Avrebbero dovuto attendere la guardia costiera libica, perché il tutto è avvenuto nel mare libico», ha aggiunto Toninelli.

«Siccome se ne sono andati a questo punto direi che come dice bene il vice premier Luigi Di Maio si dirigano verso la Francia, verso Marsiglia», anche se potrebbe esserci l’alternativa olandese. «L’Olanda è giusto che dica qualche cosa, ma in primis dovrebbe essere Macron a dire “venite dalla mia parte», ha concluso il ministro.

La disponibilità di Siracusa


«L’amministrazione comunale di Siracusa è pronta ad accogliere i 47 migranti che si trovano in mare aperto, a bordo della Sea Watch 3, avvalendosi della collaborazione della Curia e di tante associazione che sono state contattate e hanno dato la loro disponibilità», ha detto dal canto suo il sindaco, Francesco Italia, che ha già scritto al ministro della Marina mercantile e, per conoscenza, al prefetto e al comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, chiedendo di consentire l’attracco del natante.

«Siracusa, città di mare e da sempre porto aperto – aggiunge – fa dell’accoglienza un tratto distintivo al quale non intendiamo derogare. Quando ci sono richieste di aiuto da parte di persone in stato di incertezza e di angoscia, anche a causa delle difficili condizioni meteo-marine, non si può rispondere, come ha fatto il ministro Di Maio, di rivolgere la prua verso Marsiglia: così si negano solo i diritti sanciti dalle norme internazionali e della navigazione. Invece di speculare politicamente sulla sorte di 47 persone alimentando le tensioni con la Francia, il Governo autorizzi l’attracco a Siracusa della Sea Watch 3. Al resto – conclude il sindaco di Siracusa – penseremo noi, la Curia e tutte le associazioni di volontariato che si sono dette immediatamente pronte a prestare aiuto come storicamente abbiamo sempre fatto e come hanno sempre fatto la Sicilia e l’Italia».

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