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Migranti, esodo senza fine: 8.500 in arrivo Il centrodestra: chiudere i porti italiani

Di Redazione |

ROMA – Mentre prosegue senza sosta l’esodo di migranti dalla Libia verso l’Italia, monta nel nostro Paese la protesta, soprattutto da parte delle forze politiche di centrodestra, che arrivano addirittura a chiedere al ministro dell’Interno la chiusura dei porti italiani.

Per quanto riguarda la situazione di sbarchi e soccorsi, nella sola giornata di ieri, al largo delle coste libiche, sono stati salvati oltre 5.000 migranti, mentre sono complessivamente 8.500 quelli che si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che stanno ora facendo rotta ora verso porti italiani. I cinquemila soccorsi ieri navigavano a bordo di cinque barche e 18 gommoni, raggiunti da unità della Guardia Costiera e di organizzazioni non governative e, inoltre, da alcuni rimorchiatori «dirottati» per i soccorsi.

Gli 8.500 migranti, soccorsi negli ultimi due giorni, sono a bordo di 14 navi: sei di queste hanno già fatto ingresso o stanno per entrare in porti di Sicilia e Calabria; le altre otto sono ancora in navigazione a largo delle coste italiane.

Migliaia di migranti che ora si trovano a bordo delle navi – assieme ai cadaveri di tre di loro che non ce l’hanno fatta, tra cui un neonato morto in seguito a complicazioni post parto – dirette nei porti di Sicilia, Calabria e Sardegna. Ad oggi sono già 73.380 i migranti sbarcati nel nostro paese dall’inizio dell’anno, il 14.5% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, ai quali però vanno aggiunti gli oltre 7mila salvati tra ieri ed oggi.

Numeri che costringono il titolare del Viminale ad affrontare la nuova emergenza. Per il momento, però, non verrà chiesto ai prefetti di imporre ai sindaci i richiedenti asilo né verrà diramata una circolare per reperire nuovi posti. Il governo ha infatti già stanziato 150 milioni per il 2018 da distribuire ai sindaci in base al numero di stranieri effettivamente accolti, con l’obiettivo di allargare la platea delle Comuni (al momento sono 2.800 su circa 8mila) disposti ad ospitare i richiedenti asilo secondo il principio dell’accoglienza diffusa.

Nei giorni scorsi, inoltre, Minniti ha ricordato che il piano concordato a dicembre tra il Viminale e l’Anci fissa la quota di accoglienza a 200mila unità e un eventuale aumento sarà concordato con l’associazione dei Comuni. Fino ad oggi non c’è stata la necessità, ma il numero delle persone accolte si sta pericolosamente avvicinando a quota 200mila e, dunque, non è escluso che nei prossimi giorni ci sia un’iniziativa da parte del ministro in questo senso.

Prima però di “premere” sui Comuni, il titolare del Viminale tornerà ancora una volta a chiedere un impegno concreto a Bruxelles. Su due fronti: far attraccare le navi con i migranti in porti non italiani e far finalmente funzionare il piano Junker, che prevedeva la ridistribuzione di 450mila migranti ma ad oggi ne ha ricollocati solo 7.281. Un gigantesco flop.

La notizia dell’arrivo in Italia di altre migliaia di migranti ha fatto saltare dalla sedia Matteo Salvini che su Facebook ha scritto:”8.500 clandestini in arrivo nei porti italiani. Basta, cazzo!!! Questo governo complice – è scritto nel post del segretario della Lega Nord – non si muove, tocca a noi, con ogni mezzo (lecito) permesso”.

Più pacata la reazione – sempre su Facebook – di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “C’è un’emergenza incredibile, insostenibile -avverte- Non possiamo più gestire questa situazione. Faccio un appello formale al ministro dell’Interno, Marco Minniti: blocchi le navi che stanno facendo rotta verso il nostro Paese e chieda all’Unione europea che vengano dirottate in altri porti del Mediterraneo”.

«Non si capisce – spiega – per quale motivo queste navi debbano venire solo ed esclusivamente in Italia. Perché non a Malta? Perché non in Spagna? Perché non in Francia? Perché non nella Dalmazia? Le percorrenze non sono poi molto diverse. Minniti lo scorso 4 giugno, in un’intervista al “Corriere della Sera” aveva detto: ‘Vorrei che una nave, una soltanto, si dirigesse in un altro porto europeo, certo non risolverebbe i nostri problemi ma sarebbe il segnale di un impegno solidale dell’Europa. Io mi batterò per questo’». «Parole da condividere, da sottoscrivere, ma – sottolinea Brunetta – a questo punto il ministro dell’Interno sia conseguente, nei fatti, alle sue affermazioni».

«Ora basta! Stop agli sbarchi e blocco navale al largo della Libia per fermare l’invasione dell’Italia», scrive invece su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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