MISTERBIANCO – Una lunga “avventura” da riprendere. Nel luglio 2015, il ministro Delrio inaugurava in corso Carlo Marx il cantiere della metropolitana. Nel novembre 2017, veniva abbattuto dalla “talpa” l’ultimo diaframma tra Monte Po e Fontana: secondo le previsioni, entro l’estate 2018 sarebbe entrata in esercizio la tratta da Nesima a Monte Po con la stazione intermedia Fontana, ed entro la fine di quell’anno sarebbe partito il bando per il 2° lotto della tratta Nesima-Misterbianco Centro, da Monte Po (2,2 km). In tre anni, la Metro sarebbe arrivata nel primo Comune dell’hinterland.
Totalmente coperto il costo complessivo di 124 milioni di euro per l’intero intervento: finanziato dal Por Fesr 2007-2013, dal Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020 e dal Cipe, con ulteriori 115 milioni di euro per la successiva tratta da Misterbianco a Belpasso (Piano Tavola e Valcorrente-Etnapolis), primo “step” per la prosecuzione in un triennio sulla tratta suburbana-metropolitana fino a Paternò zona Ardizzone; con destinazione finale Adrano (2027). Nel giro di 7 anni (2017-2024) era in programma una svolta “epocale” nella mobilità catanese: moderna, sostenibile e “metropolitana”, intesa a ridurre tempi, costi, traffico e inquinamento atmosferico da Paternò a Catania e aeroporto: una rara “scommessa” nel mortificante panorama delle opere in Sicilia.
E Misterbianco si preparava: nel Piano triennale delle opere pubbliche previsti una piazzetta in centro per la stazione Metro con l’abbattimento di un vetusto edificio, un parcheggio sotterraneo in via Gramsci e un ampio parcheggio strategico vicino all’attuale stazione ferroviaria Fce.
Dopo quelle grandi attese e tanto entusiasmo, per l’efficienza e le sinergie che si registravano e per le notevoli potenzialità di collegamento e sviluppo prospettate, le cose sono andate finora ben diversamente, con un lungo slittamento dei tempi. Ad aprile 2021 siamo ancora in attesa della stazione Metro a Monte Po, con notevoli ritardi accumulatisi per una serie di “avversità”: crisi aziendali, contenziosi legali, lockdown e via dicendo.
In una recente videoconferenza a Misterbianco (“Una Metro chiamata desiderio”), il direttore generale della Fce, ing. Salvo Fiore, confermava i programmi di sviluppo della Metropolitana; dove «le criticità non riguardano i finanziamenti, ma i contenziosi e la capacità di spesa». Ora «in fase di completamento la tratta da Nesima a Monte Po, con l’inaugurazione alla fine del 2021, per un ritardo dovuto alle criticità dell’impresa di costruzione». Per il percorso da Monte Po al centro di Misterbianco, un ritardo accumulato «a causa di una serie di ricorsi e sospensive nell’espletamento della gara»: adesso «la consegna dei lavori prevista nei primi mesi del 2022, e il completamento entro il 2024».
Ora finalmente si va di nuovo avanti, dopo la sentenza del Cga siciliano che chiudendo un lungo contenzioso assegna al Consorzio stabile Medil (di Benevento) l’appalto della Fce per la costruzione della tratta Monte Po-Misterbianco centro, per 124 milioni di euro, nonché il completamento della tratta Stesicoro-Aeroporto per 402 milioni. «Si sbloccano due commesse – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – che cambieranno mobilità e assetti infrastrutturali, diventando un notevole polmone socioeconomico per il territorio. Confidiamo nella fattività della Fce, per una celere definizione di appalti e contratti e l’apertura dei cantieri già entro la fine del 2021. Adesso può giungere a compimento l’iter per la costruzione della Metro, opera dal valore storico per la Sicilia». La lunga storia riprende. E’ Pasqua di “rinascita” anche per la Metropolitana.