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Meteo, allerta gialla per la Sicilia orientale: atteso un lunedì di temporali sui settori ionici

Mentre l'Isola si lecca ancora le ferite per i nubifragi di sabato, si prevede un inizio di settimana ancora instabile

Di Redazione |

Una domenica di sole ha permesso alla Sicilia di leccarsi le ferite di un sabato difficile sul fronte del maltempo e di fare la conta dei danni nelle zone maggiormente colpite da pioggia e vento. Ma un nuovo avviso meteo della Protezione civile richiede attenzione per domani.

Secondo le previsioni meteo, saranno i settori ionici quelli che dovranno fari ancora i conti con temporali e nubifragi. L’allerta gialla diramata dalla Protezione civile regionale parla di «precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale, su Sicilia orientale, con quantitativi cumulati moderati, specie su Sicilia nord-orientale; isolate, anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto delle zone, con quantitativi cumulati generalmente deboli». Quindi Messina, Catania Siracusa e Ragusa si preparano a un’altra giornata difficile sul fronte del maltempo.

Anche la pioggia caduta ieri – che non ha risparmiato nessun angolo dell’isola, dopo mesi di arsura – ha provocato danni soprattutto nella parte centro-orientale dell’isola, bloccando arterie stradali, allagando case, negozi e devastando aziende agricole, com’è accaduto a Licata. Nel grosso centro dell’Agrigentino gli ortaggi erano miracolosamente sopravvissuti alla scarsità di acqua e quando erano pronti per la raccolta sono stati inghiottiti dall’esondazione del Salso. Il fiume, nel massimo della piena, ha raggiunto otto metri d’altezza, come non si era mai visto da quelle parti.

Angeli del fango

Incessante il lavoro per spalare il fango, che dalla notte ha visto coinvolti volontari, pompieri, protezione civile, impiegati comunali, sindaco e cittadini. Ma il teatro della distruzione è desolante, come dice il primo cittadino Angelo Balsamo guardando il mercato ortofrutticolo e la vicina stazione ferroviaria, invasi da acqua e rifiuti. «Gli imprenditori sono disperati – aggiunge -. Il mercato non si può bloccare, sarebbe una mazzata. Le aziende non hanno perso solo il prodotto, ossia peperoni, melanzane, zucchine, ma anche le serre, i tunnel e gli impianti all’avanguardia per risparmiare l’acqua nebulizzandola. Senza aiuti l’agricoltura potrà considerarsi morta». E per questo chiede l’immediata dichiarazione dello stato di calamità naturale, mentre si chiede se già domani sarà possibile riaprire le scuole, anch’esse investite dal fango.

Disperazione ma anche rabbia: «Prima la siccità terribile, poi arriva l’acqua e la buttiamo al mare. Lo scempio nello scempio. Sei metri cubi al secondo della diga Cuminelli, fino all’altro ieri vuota, vanno a finire in mare perché non si possono invasare», spiega il sindaco.

Da Licata a Catania – passando per le aree del Nisseno e dell’Ennese con strade e tratti di ferrovia chiusi per frane – dove rimangono impresse le immagini della giovane nigeriana, impiegata in un bar, che ieri si è lanciata in strada per salvare un motociclista trascinato dall’acqua nella centrale via Etnea trasformata in un fiume.

Ma anche la parte occidentale fa i conti col maltempo. A Palermo l’aeroporto è rimasto chiuso per via degli allagamenti che hanno compromesso gli impianti elettrici e soltanto nella tarda serata di ieri lo scalo è stato riaperto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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