Incendio boschivo doloso aggravato e disastro ambientale aggravato sono i reati contestate a un uomo arrestato dai carabinieri del Comando di provinciale di Messina con l’accusa di aver appiccato un incendio che ha distrutto 550 ettari di boschi.
Il rogo risale al 9 luglio dell’anno scorso: sviluppatosi nella zona compresa tra i torrenti San Michele e Annunziata di Messina, a causa del forte vento e dalle alte temperature si era esteso alle zone di Portella Castanea, Monte Ciccia e aveva lambito le abitazioni sul versante dell’Annunziata e il plesso universitario Papardo.
Solo dopo due giorni di lavoro ininterrotto, i vigili del fuoco avevano domato l’incendio. Adesso, dopo un anno di indagini, il Gip ha emesso nei confronti del presunto responsabile un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.