CATANIA – Notte di follia a Catania ieri poco prima della mezzanotte, quando una mega rissa è scoppiata in centro storico, nelle strade della movida, dove si trovavano decine e decine di giovani sebbene dovesse essere in vigore il coprifuoco previsto dalle 22 alle 5 del mattino. Invece ieri sera molto dopo le 23 tra via Pulvirenti e piazza Scammacca erano ancora centinaia le persone in giro come in un sabato sera pre Covid.
E probabilmente per una parola sbagliata o per uno sguardo di troppo a un certo punto, anche per colpa dei fumi dell’alcol, è scoppiata una rissa che ha visto coinvolte diverse comitive di ragazzi che se le sono date di santa ragione fino a quando qualcuno degli abitanti del quartiere non ha chiamato la polizia che è prontamente intervenuta. All’arrivo delle pattuglie la rissa si era già “spenta” da qualche minuto sebbene alcuni dei protagonisti fossero ancora lì e quindi c’è stato il fuggi fuggi generale. Gli agenti hanno identificato alcuni giovani e si attende un comunicato ufficiale delle questura su quanto accaduto.
I video della rissa e della notte di follia hanno presto fatto il giro del web e dei social network da Tik Tok a Facebook. Le immagini parlano chiaro e non sembrano certo scene da zona arancione e per di più in orario da coprifuoco. Una situazione davvero incedibile, con assembramenti fuori dall’ordinario, con zero controlli da parte delle forze dell’ordine – che certamente fanno quel che possono – e grossi rischi anche sul fronte sanitario per quella folla rischia di far schizzare di nuovo i contagi in una città, Catania, che al momento è quella che presenta più focolai in Sicilia insieme con Palermo.
Questo weekend prima della ripartenza viene vissuto come se le misure fossero già state allentate, in realtà mentre domani quasi tutta l’Italia diventa gialla con un sensibile allentamento delle restrizioni, la Sicilia resterà arancione proprio perché il virus circola ancora massivamente. E’ il motivo per il quale, con una circolare inviata ai prefetti, il Viminale ha chiesto che l’allentamento delle restrizioni sia «attentamente monitorato» per individuare tutti quei «comportamenti difformi dal quadro regolatorio» che potrebbero determinare un peggioramento della situazione epidemiologica. In sostanza, ha scritto il capo di gabinetto Bruno Frattasi, gli oltre 70mila uomini delle forze di polizia a disposizione dovranno concentrare i controlli nelle zone della movida con «interventi mirati» per evitare gli assembramenti, nelle aree dove ci sono locali aperti al pubblico, nelle zone caratterizzate da «intensi flussi di mobilità» e in tutte le piazze e le strade dove si concentra la movida, specie nei fine settimana.
In realtà i giovani catanesi si è visto che hanno già allentato autonomamente le restrizioni, mentre ancora forse le forze di polizia non avevano approntato nuovi servizi di controllo. La circolare del ministro dell’Interno non parla di coprifuoco, ma il Viminale ha ribadito che il divieto di spostamento è in vigore dalle 22 alle 5. Quindi – rissa a parte – quegli assembramenti ieri in centro storico a Catania ben oltre le 23 non dovevano essere consentiti.
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