Medico aggredito a Catania, chiesto il ripristino dei posti di polizia in ospedale

Di Redazione / 05 Gennaio 2017

CATANIA – «Reintrodurre le postazioni di polizia all’interno dei pronto soccorso degli ospedali siciliani che risultano da tempo privi di adeguata vigilanza, come dimostra l’aggressione di un medico all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania». È quanto chiedono i senatori siciliani del gruppo Ala-Scelta Civica, Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone, in un’interrogazione presentata al ministro dell’Interno, Marco Minniti, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «Urge inoltre – spiegano i senatori – assicurare un aumento del numero degli infermieri nonché delle dotazioni organiche per primarie esigenze assistenziali, spesso alla base di malcontenti dei cittadini. Negli ultimi 5 anni, nei vari presidî siciliani, ci sono state circa 48 aggressioni».


Il coordinamento regionale Fials 118 in una nota esprime «massima solidarietà e vicinanza al medico in servizio al pronto soccorso del Vittorio Emanuele per l’aggressione subita, che rappresenta, senza nessuna giustificazione, l’ennesimo atto di violenza gratuita ai danni del personale in servizio. Auspichiamo che quanto accaduto non passi inosservato e che le istituzioni competenti si mobilitino, attuando idonee misure correttive».


«L’episodio di violenza verificatosi al Vittorio Emanuele, l’ennesimo di una lunga scia di aggressioni – scrivono il segretario regionale della Uil Fpl, Enzo Tango, e il segretario provinciale della categoria, Stefano Passarello – devono portare le istituzioni ad aumentare i livelli di sicurezza e la sorveglianza negli ospedali catanesi: non possiamo aspettare oltre anche perché infermieri e dottori hanno paura di andare a lavorare. Più volte abbiamo denunciato queste vicende, adesso è arrivato il momento di agire».


«La sicurezza cittadina in mano al prefetto? Un vertice per un piano coordinato di controllo degli ospedali ? Ci chiediamo – scrive il segretario provinciale del Siap, Tommaso Vendemmia – ma è così difficile ammettere di aver commesso qualche errore e magari si torna indietro e si rivede cosa fare in una città sempre più aggredita dalla delinquenza ? Dopo le prime aggressioni negli ospedali è stato deciso di impiantare telefoni e telecamere e, in quel momento, il Siap criticò la decisione, poiché né telefoni né telecamere fermano l’arroganza dei delinquenti. La Questura, sempre più impegnata negli ormai sistematici sbarchi al porto, ha investito in questo fronte più risorse, togliendole al sistema di controllo dei commissariati di quartiere, che oltretutto dovrebbero assicurare la vigilanza dei presidî ospedalieri».

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Tag: medico aggredito ospedale vittorio emanuele