PALERMO – «Ho atteso la conclusione delle audizioni della commissione regionale antimafia per commentare stralci di intercettazioni e dichiarazioni di Paolo Arata che mi riguardano». Lo afferma in una nota l’on. Saverio Romano, in merito ai suoi rapporti con il faccendiere arrestato. «Nel febbraio di quest’anno – spiega – ho ricevuto una telefonata dal dott. Gianni Letta che mi chiedeva di incontrare un ex parlamentare di Forza Italia Paolo Arata, anticipandomi che lo stesso avrebbe avuto bisogno di incontrare l’assessore Cordaro. Successivamente incontrai presso il mio studio il predetto Arata che mi raccontò di essere il responsabile della Lega per il settore Energia e che aveva delle pratiche pendenti presso la Regione per sviluppare iniziative industriali. Mi disse inoltre che non riusciva a parlare con l’assessore Cordaro e riteneva di essere penalizzato da quell’ufficio».
Romano afferma che dopo qualche giorno riferì a Cordaro dell’incontro: “lo stesso mi disse che Arata gli mandava continui messaggi di lamentela e che la richiesta dallo stesso avanzata non aveva le caratteristiche per potere essere accolta. Non riferii alcunché ad Arata, ma lo stesso, ricevuto ufficialmente il diniego, mi chiese un incontro alla fine del mese di marzo e in quella occasione mi chiese di poter intervenire presso l’assessore o i suoi funzionari, io invece gli suggerii di adeguarsi alle prescrizioni o, poiché lamentava la lesione dei suoi diritti, di adire il Tar”. «Non ho mai conosciuto – conclude Romano – l’ing. Fonte (presidente commissione Via), non ho mai chiesto all’ing. Palizzolo o all’ing. Parlavecchio di introdurre Arata presso lo stesso Fonte. Tra l’altro, come si evince dalle intercettazioni, Arata conosceva già tutti molto prima che io fossi oggetto della sua visita e delle sue lamentele».