Sono in corso perquisizioni negli ospedali Villa Sofia e Civico di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulle coperture di cui ha goduto durante la latitanza il boss Matteo Messina Denaro. L’attività investigativa è coordinata dalla Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Al centro delle indagini la rete
di connivenze che ha aiutato il capomafia anche in ambienti sanitari.
Un medico oculista sarebbe indagato dalla Dda di Palermo per favoreggiamento personale aggravato. Come si apprende da ambienti giudiziari, dopo l’arresto del boss mafioso, il 16 gennaio 2023, vennero trovati nel suo covo a Campobello di Mazara (Trapani) due ricette mediche. Entrambe firmate da un noto oculista di Palermo, Antonino Pioppo, 69 anni, primario all’ospedale Civico del capoluogo siciliano con un passato sempre da primario al reparto Oculistica di Villa Sofia. Secondo la Dda di Palermo l’oculista avrebbe saputo l’identità dell’allora latitante Matteo Messina Denaro.
L’inchiesta nasce dal ritrovamento nel covo di Messina Denaro a Campobello di Mazara di due ricette mediche firmate da Pioppo tra il 2016 e il 2020 e intestate una ad Andrea Bonafede, l’alias a lungo usato dal padrino, l’altra a un altro nome. Gli inquirenti stanno cercando di capire se il medico, già interrogato, fosse a conoscenza della vera identità del paziente visitato e se questi sia stato operato agli occhi in uno dei due ospedali. Messina Denaro era affetto da una grave forma di strabismo per cui si sarebbe fatto visitare in passato anche in Spagna. Oltre ai due ospedali sono in corso perquisizioni anche nello studio privato del medico.