«È gravissima la violazione dell’articolo 18 sulla libertà di associazione della nostra Carta costituzionale perpetrata dalla “legge Fava” che obbliga i parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana a dichiarare la propria appartenenza alla massoneria. La legge marchia pretestuosamente i massoni italiani sottintendendo arbitrariamente che, per tale loro preferenza associativa, essi non siano persone oneste, la qual cosa è inammissibile». Lo dice Michele Ferraro, presidente della Federazione italiana dell’Ordine massonico misto internazionale «Le droit humain», che stigmatizza il provvedimento del presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava appena approvato dall’Ars.