Per “falsa perizia”, la Procura di Marsala ha iscritto nel registro degli indagati il medico legale dell’Asp 6 di Palermo Ivana Porcelli, 50 anni, specialista in oncologia. Il procedimento è scaturito dalla denuncia dell’archeologo Antonino Bertolino contro un medico del pronto soccorso dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, Angelo Tumbarello, 60 anni, già indagato insieme a otto tra medici e infermieri per un’altra vicenda: la morte, avvenuta lo scorso 10 agosto, di Nicolò Giacalone, 65 anni.
Bertolino accusa la dottoressa Porcelli (perito nominato dal giudice Pasquale Russolillo nella causa civile intentata dall’archeologo contro l’ospedale di Marsala per una errata diagnosi) di avere cambiato diametralmente opinione nella perizia consegnata al magistrato rispetto a quanto affermato in precedenza. Bertolino sostiene che nel settembre 2014, Porcelli, in presenza di testimoni, manifestò il proprio stupore per il mancato esame del sangue al pronto soccorso di Marsala che avrebbe consentito di scoprire subito che il giovane, come accertato successivamente, era ammalato di leucemia mieloide acuta. Il ritardo avrebbe aumentato il rischio di morte per il paziente. Nella perizia, però, Porcelli dice che l’errata diagnosi è dipesa anche da Bertolino che che avrebbe “descritto male” la sintomatologia; nonché dal suo medico di famiglia che avrebbe dovuto accorgersene “almeno un mese prima”.
La vicenda ha avuto inizio il 25 aprile 2012, quando l’archeologo accusò forti dolori al fianco sinistro, al torace, vomito, diarrea, febbre alta e tumefazioni ai piedi, sintomi tipici della leucemia; ma il dottor Tumbarello (non indagato per la vicenda) lo dimise senza disporre un esame del sangue, diagnosticandogli una colica addominale e prescrivendogli una visita urologia.