
In Sicilia
Malasanità, il caso del referto di Maria Cristina smuove la politica e arrivano le scuse
La docente trapanese era stata operata per un fibroma all'utero: il ritardo con cui le è stato consegnato il referto dell'esame istologico (che ha accertato un tumore) non le ha consentito di curarsi per tempo
Un caso che sta facendo rumore e che del resto non poteva restare senza una ribalta pubblica. Gli otto mesi impiegati per consegnare alla signora Maria Cristina Gallo, di Mazara del Vallo, l’esito del suo referto istologico, sono sembrati troppi anche alla stessa politica che adesso sta chinando il capo dinnanzi a questa donna le cui condizioni di salute, proprio per il ritardo di quella consegna, si sono aggravate. La signora Gallo, docente in un istituto superiore, è stata operata, otto mesi fa, per un fibroma all’utero; l’esame istologico in realtà diagnostica un tumore che, in questi mesi, ha provocato metastasi anche ad altri organi costringendo la paziente a curarsi a Milano per contenere i danni della progressione del male. Oggi la professore Gallo, che aveva denunciato il suo caso all’Asp di Trapani, ha ricevuto la visita del vicepresidente della Camera di Forza Italia Giorgio Mulè.
«Sono stato in visita dalla signora Maria Cristina Gallo a Mazara del Vallo. La signora Gallo è diventata, suo malgrado, protagonista di una storia di malasanità che tutta l’Italia ha conosciuto attraverso televisioni e giornali», dice il parlamentare.«Oggi la signora Gallo – racconta Mulè – sta combattendo una battaglia contro un tumore che poteva essere diagnosticato in tempo se solo le fosse stato consegnato il referto dell’esame istologico, in seguito a un’operazione, nei tempi normali e non dopo un’incredibile attesa durata ben otto mesi. In questo lasso di tempo il tumore è progredito e ha attaccato vari organi del suo corpo. Nella stessa situazione della signora Gallo ci sono stati almeno 3.000 pazienti della provincia di Trapani che hanno atteso mesi prima di avere il referto, mentre ad oggi ancora più di 200 di loro non lo hanno ricevuto».
«Grazie alla caparbietà della signora Gallo – prosegue il deputato di FI – il caso è stato da me denunciato in Parlamento in due diverse interrogazioni a risposta immediata al ministero della Salute. Ed è grazie a questa battaglia per il rispetto dei diritti fondamentali del paziente che oggi l’assessore alla Sanità della regione Sicilia, Daniela Faraoni, ha avviato in tutta l’isola un monitoraggio per avere contezza del numero degli esami istologici da svolgere e dei tempi per evaderli».
«Alla signora Gallo ho portato le scuse nel nome di tutti coloro che ancora oggi non hanno ritenuto di farlo guardandola negli occhi, le ho ribadito e assicurato tutta l’assistenza che le sarà necessaria a lei e alla splendida famiglia per continuare la sua lotta. La signora Gallo non cerca vendette, non chiede la testa di nessuno. Chiede soltanto che la sua storia sia da esempio e possa servire ad evitare l’incredibile situazione in cui si è trovata», sottolinea Mulè.
«Proprio ieri il Presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore alla Sanità Faraoni mi hanno personalmente assicurato la loro assoluta determinazione a prevenire e gestire situazioni analoghe per evitare che si possano ripetere. La dignità, la straordinaria compostezza e umanità della signora Gallo siano dunque da monito per chiunque e a qualunque livello ha avuto e ha responsabilità: da coloro che avrebbero potuto fare e non hanno fatto, a quelli che si sono voltati dall’altra parte. Salutandomi, la signora Gallo mi ha ripetuto di avere solo un desiderio: «Vorrei che ciò che è accaduto a me non si ripeta mai più», conclude il parlamentare di FI.
Anche il leader del M5S Giuseppe Conte, sui social, si è indignato per questo caso: «È una storia che fa tremare i polsi. I vertici dell’azienda sanitaria siciliana ammettono carenze di personale ed inefficienze, la Regione avvia ispezioni. Ci vogliono scelte nazionali fortissime contro questa situazione».
Qualche giorno fa l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni ha disposto un’indagine sui tempi di consegna dei referti degli esami istologici all’Asp di Trapani. «C’è la massima attenzione del presidente della Regione – dice l’assessore- su una situazione che ci addolora per i disagi causati a pazienti che già vivono, per il loro stato di salute, in condizioni di grande fragilità. Abbiamo il dovere di intervenire con fermezza per garantire ai cittadini risposte chiare e tempestive. L’indagine condotta dagli ispettori dell’assessorato dovrà consentire di valutare le cause delle criticità e, soprattutto, individuare l’organizzazione più funzionale ad esitare gli esami con la massima celerità. I risultati dell’ispezione saranno resi pubblici». «In questo momento – sottolinea – il servizio sanitario regionale è impegnato in processi di revisione dell’organizzazione molto complessi, che si devono svolgere senza mai perdere di vista la necessità di continuare a garantire i propri cittadini nel bisogno di cure. Tutti gli enti e le aziende del Ssr affrontano quotidianamente una mole di lavoro di cui si fa fatica a comprendere le dimensioni e questi fatti, purtroppo, contribuiscono a gettare discredito su tutto il sistema. L’assessorato monitorerà gli assetti organizzativi su tutto il territorio della Regione con misure più stringenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA