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Mafia, Tech di Floridia in amministrazione giudiziaria: rapporti con i clan

Di Redazione |

La Guardia di finanza di Siracusa, nell’ambito dell’operazione «Good company», ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale antimafia sottoponendo ad amministrazione giudiziaria la Tech Servizi srl, azienda di Floridia (Siracusa) che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

Il provvedimento del tribunale di Catania, emesso su richiesta della Procura distrettuale etnea, scaturisce da una serie di approfondimenti del Nucleo di polizia economico finanziaria di Siracusa, su informative dello Scico delle Fiamme gialle e con la collaborazione della Dia di Catania, che hanno consentito di accertare che la società avrebbe agito in regime di «contiguità con diversi ambiti della criminalità organizzata» e, pertanto, esposta al rischio di infiltrazioni e condizionamento di stampo mafioso. Secondo le Fiamme gialle l’amministratore di fatto e di diritto, Christian La Bella, avrebbe intrattenuto «rapporti con diversi esponenti della criminalità organizzata, che avrebbero permesso la crescita del fatturato dell’azienda».

In particolare, dai poco più di 6 milioni e mezzo di euro del 2008 agli oltre 42 milioni di euro dell’anno 2018. Proprio nel 2014, quando si sarebbero consolidati i rapporti con taluni esponenti della criminalità organizzata catanese, il fatturato è raddoppiato rispetto alla precedente annualità, attestandosi oltre i 15 milioni di euro.

La Finanza evidenzia che dal 2013 vi sono rapporti di affari tra Christian La Bella e Giuseppe Guglielmino, quest’ultimo «vicino a esponenti del clan mafioso catanese Cappello – Bonaccorsi; rapporti di affari realizzati anche attraverso la creazione di apposite Associazioni temporanee di imprese». Inoltre, anche grazie all’intermediazione di Guglielmino, «emergono rapporti tra la Tech e il clan Mormina, operante nel ragusano». Anche nel Palermitano si registrano attività della Tech: La Bella avrebbe realizzato affari anche nella Sicilia occidentale, nel comprensorio del capoluogo regionale, «con il beneplacito delle organizzazioni criminali del territorio. Risultano inoltre rapporti con organizzazioni ‘ndranghetiste. In particolare, tra La Bella o i suoi dipendenti/collaboratori e Francesco Barreca, appartenente, per vincolo familiare alla ‘ndrina «Barreca», famiglia malavitosa reggina alleata del clan dei «De Stefano». Diversi dipendenti della società risultano pregiudicati o vicini ad ambienti malavitosi». Nel febbraio dello scorso anno la società era stato colpita da interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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