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Mafia, scommesse e cavalli: arrestato driver siciliano del trotto

Di Redazione |

GROSSETO – I tentacoli delle storiche famiglie mafiose Ferrante e Fontana di Palermo hanno raggiunto anche il mondo dell’ippica per la gestione delle scommesse, e per questo in Toscana, a Follonica, nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Palermo “Mani in Pasta”, stamani il nucleo di polizia economico-finanziaria di Grosseto, ha arrestato ai domiciliari un emergente driver del trotto, Marco Spina, 32 anni, siciliano. E’ accusato di truffa aggravata ai danni del Ministero delle Politiche agricole e di aver concorso ad agevolare l’associazione mafiosa nel perseguimento dei suoi scopi criminali, nel caso specifico le scommesse sulle corse dei cavalli.

Spina, che proprio dalla Sicilia si era trasferito in Toscana per proseguire la carriera di guidatore, secondo gli inquirenti avrebbe ricevuto indicazioni da esponenti del clan Ferrante per “pilotare” l’esito di gare dove ha partecipato. Dall’ordinanza di custodia eseguita stamani, secondo quanto appreso, emergerebbe che il 32enne driver avrebbe garantito il piazzamento del proprio cavallo ai Ferrante. In particolare per gli investigatori sarebbe accaduto rispetto a due gare di trotto, che agli inquirenti risultano essere una dell’8 aprile 2018 disputata a Torino, l’altra il 18 giugno 2018 all’ippodromo di Siracusa. Due volte che gli hanno procurato l’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa.

«C’è qualche cavallo che si vende?», è una domanda allusiva che gli investigatori hanno ascoltato nelle intercettazioni dei clan quando gli indagati si informavano fra loro per capire se c’era in circolazione qualche fantino o driver disposto a “vendere” il piazzamento in corsa. Per lucrare in modo illecito sulle scommesse, i clan puntano sui piazzamenti e non sui cavalli in corsa per la vittoria poiché un risultato alterato nelle primissime posizioni non sfuggirebbe all’attenzione degli esperti e degli appassionati. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA