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Mafia, la figlia del “Malpassotu” finisce in carcere insieme alla nuora

Lucia Pulvirenti è accusata, tra l'altro, di aver gestito gli incassi provenienti dal "pizzo" mentre Ornella Micci è accusata di estorsione

Di Redazione |

Carabinieri della compagnia di Gravina di Catania, in esecuzione di un'ordinanza del Tribunale, hanno arrestato la moglie e la nuora del boss Pietro Puglisi, genero dello storico capomafia deceduto "Pippo" Pulvirenti, il Malpassotu. Lucia Pulvirenti, 60 anni, e Ornella Micci, 36, sono accusate di associazione mafiosa, e la seconda anche di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dopo il ricorso della Procura di Catania contro la decisione del Gip che, nel giugno del 2020, aveva rigettato la richiesta di ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda nell'ambito di un'inchiesta sul gruppo di Mascalucia della famiglia mafiosa «Santapaola-Ercolano» di Cosa nostra. Il ricorso è stato accolto dal Tribunale e dalla Corte di Cassazione.

Le due donne sono state condotte in carcere dai carabinieri. Le indagini dei militari dell'Arma avevano fatto luce su una serie di estorsioni realizzate dal gruppo mafioso acuitesi, per numero ed incisività criminale, dopo la scarcerazione del 63enne boss Pietro Puglisi, avvenuta nel febbraio del 2017. Secondo la Dda le due donne hanno svolto svolto un ruolo importante all'interno dell'organizzazione mafiosa. In particolare Lucia Pulvirenti, figlia del 'Malpassotù e moglie del boss Pietro Puglisi, oltre dell'incasso del pizzo, si occupava di fungere da elemento di collegamento tra il marito detenuto ed i figli Salvatore e Giuseppe ai quali riferiva gli ordini del boss dal carcere. Ornella Micci, moglie di Salvatore Puglisi, è accusata, assieme al marito, anche di un'estorsione di oltre 10 mila euro, alla proprietaria dell'appartamento nel quale la nuora del boss abitava.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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