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Mafia, confiscati beni per 3 milioni al “postino” di Matteo Messina Denaro

Di Redazione |

PALERMO – Polizia e Guardia di finanza hanno eseguito ieri a Partanna, Salemi e Gibellina, nel Trapanese, la confisca di un patrimonio stimato il 3 milioni di euro, di Giovanni Domenico Scimonelli, 52 anni, conosciuto come Mimmo, che ricopre un ruolo di spicco all’interno della famiglia mafiosa di Partanna, anello della catena di contatti epistolari con il boss latitante Matteo Messina Denaro. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Trapani. A Scimonelli è stata applicata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per anni 4. La confisca segue il sequestro preventivo eseguito nel 2016.

Scimonelli, gestore di alcuni supermercati con marchio Despar, proprietario dell’azienda vinicola Occhiodisole, faceva da «postino» dei pizzini con i quali portava gli ordini di Messina Denaro ai boss mafiosi. Arresto nell’agosto 2015, nell’ambito dell’operazione «Ermes», nel dicembre successivo era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il suo coinvolgimento in qualità di ideatore e mandante dell’omicidio – aggravato dal metodo mafioso e avvenuto nel maggio 2009 allo Smart Cafè di Partanna – di Salvatore Lombardo, ” punito» per aver rubato un furgone con a bordo merce di proprietà di Scimonelli. Per il delitto la Corte d’Assise di Trapani, nel gennaio 2018, l’ha condannato all’ergastolo.

La confisca riguarda 8 beni immobili, 5 mezzi meccanici, 4 società, una 1 partecipazione in altre società, 15 rapporti bancari. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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