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Mafia, blitz contro i clan delle Madonie che imponevano il pizzo a decine di imprenditori: 13 persone in manette

Il denaro incassato dalle estorsioni finanziava le casse dei mandamenti mafiosi di Caccamo, Trabia e San Mauro Castelverde

Di Redazione |

I carabinieri della compagnia di Cefalù, insieme allo squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia e al nucleo cinofili del comando provinciale di Palermo, hanno eseguito 13 provvedimenti cautelari – 5 in carcere e 8 agli arresti domiciliari – disposti dal gip di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e spaccio di droga.

Il provvedimento nasce da una indagine durata due anni sui mandamenti mafiosi madoniti di Caccamo, Trabia e San Mauro Castelverde. Decine le richieste di pizzo scoperte e rivolte a imprenditori dei settori edile, immobiliare, agricolo e delle onoranze funebri. Il denaro incassato dalle estorsioni finanziava le casse dei clan.

Gli indagati

Gli indagati nell’operazione dei carabinieri antimafia nelle Madone sono In carcere Rosolino Rizzo, nato a Cerda, 69 anni, Pino Rizzo, nato a Collesano, 54 anni, Rosolino Dioguardi, nato a Cerda, 74 anni. Pietro Cicero, nato a Cerda, 50 anni, Luigi Antonio Piraino, nato a Cerda, 62 anni. Ai domiciliari Giuseppe Mario Muscarella, nato a Palermo, 49 anni, Massimiliano Mangano, nato a Termini Imerese, 45 anni, Pietro Ventimiglia, nato a Palermo, 49 anni, Giada Quattrocchi, nata a Torino, 45 anni, Gaetano Mario Piraino, nato a Cerda, 66 anni, Ignazio Piraino, nato a Termini Imerese, 37 anni, Salvatore Leggio, nato a Palermo, 53 anni, Giuseppe Rizzo, nato a Cerda, 84 anni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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