PALERMO – Silvio Berlusconi è indagato nel procedimento aperto dalla procura di Firenze sulle stragi mafiose del 1993 ed anche per il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo, che il 14 maggio ’93 sfuggi all’esplosione di un’autobomba a Roma. È
quanto si evince dalla documentazione rilasciata dai pm del capoluogo toscano ai legali dell’ex presidente del consiglio,
depositata alla Corte d’Assise d’appello di Palermo nel processo sulla trattativa Stato-mafia.
La notizia si è appresa oggi a Palermo. I legali di Marcello Dell’Utri, imputato nel processo d’appello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, hanno depositato alla corte d’assise d’appello, che celebra il dibattimento, la certificazione da cui risulta che l’ex premier è indagato a Firenze. Una mossa, quella della difesa che aveva citato a deporre Berlusconi, che gli consentirà di avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto indagato in un procedimento connesso.
L’ex premier avrebbe dovuto deporre il 3 ottobre prossimo al processo d’appello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, ma già ieri aveva fatto sapere ai giudici di avere, per la data fissata per la deposizione, impegni istituzionali connessi con la sua carica di deputato europeo.
Gli avvocati Coppi e Ghedini che assistono l’ex premier, dopo la citazione a deporre del loro assistito da parte dei difensori di Dell’Utri nel processo trattativa, avevano tra l’altro chiesto alla corte d’assise d’appello di Palermo di definire in quale veste giuridica sentirlo: se come teste o indagato di reato connesso, stato questo che come detto gli consentirebbe di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il nodo è stato sciolto dagli stessi avvocati dell’ex premier che si sono informati con i pm fiorentini.