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Mafia a Catania, il traffico di droga fruttava 1,5 mln al mese e comandavano le donne

Di Redazione |

Era di circa 1,5 milioni di euro al mese il volume d’affari della cosca Cappello-Bonaccorsi smantellata a Catania stamane dalla Polizia di Stato nell’operazione Camaleonte. L’organizzazione era capace di far arrivare cospicui quantitativi di droga – hashish e marijuana – anche a Malta ed aveva in progetto di farvi giungere due approvvigionamenti al mese. I particolari sono stati resi noto durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ed i vertici di della Direzione centrale anticrimine e dello Sco. Fondamentale nell’organizzazione era il ruolo delle donne, molte delle quali destinatarie dei provvedimenti restrittivi, che non soltanto facevano le veci degli uomini quando questi ultimi erano in carcere, ma avevano la contabilità del traffico di droga e disponevano il recupero crediti.

«Con questa operazione abbiamo inflitto un fortissimo colpo a una delle organizzazioni mafiose più pericolose e aggressive del nostro territorio: il clan Cappello-Bonaccorsi». Lo ha affermato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sull’inchiesta ‘Camaleontè con l’esecuzione di 52 ordinanze cautelari personali emesse dal Gip ed eseguite dalla squadra mobile della Questura etnea e dal Servizio centrale operativo (Sco) della polizia.

«Un clan – ha aggiunto il magistrato – che, nonostante le numerose operazioni di polizia giudiziaria che si sono succedute nel tempo, ha dimostrato di una grande capacità di rigenerarsi, espandersi e infiltrarsi nel tessuto economico e sociale». Il procuratore Zuccaro ha sottolineato anche «la grande professionalità dimostrata, ancora una volta, da investigatori esperti e qualificati come quelli della squadra mobile della Questura di Catania e dello Sco della Polizia di Stato». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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